Il prezzo del rottame è calato in modo significativo in Italia nei primi dieci giorni di settembre, contrariamente alle aspettative positive che diversi operatori avevano manifestato alla vigilia della pausa estiva. La flessione, quantificata in almeno 15-20 euro la tonnellata rispetto ai livelli di agosto, è stata attribuita al forte clima di incertezza e all’andamento negativo del mercato internazionale (il prezzo CFR Turchia dell’HMS I/II 80:20 ha fatto segnare un ribasso di 20-30 $/t rispetto a inizio mese). Secondo alcune delle fonti interpellate da SteelOrbis, ha pesato anche la volontà da parte delle acciaierie di «cavalcare l’onda per ridurre i prezzi il più velocemente possibile».
«Mi aspetto ancora dieci giorni di vendite da panico e poi il raggiungimento di una situazione di equilibrio» ha commentato un commerciante di rottame, il quale ha rimarcato che il calo dei prezzi della materia prima dovrebbe avere come effetto quello di trascinare verso il basso anche le quotazioni dei prodotti finiti. Già ad oggi il prezzo del tondo per cemento armato si attesta in media a 170-180 €/t base partenza, con qualche punta più bassa per grossi ordinativi (contro i 190 €/t rilevati a fine agosto), e le fonti intervistate parlano di «sensazioni di ulteriori ribassi» vista la carenza di vendite sia sul mercato domestico sia all'export.
Tornando al rottame, diversi operatori si aspettano ulteriori riduzioni di prezzo anche in funzione del regime produttivo che i produttori siderurgici nazionali decideranno di mantenere.
Attualmente sul mercato italiano le quotazioni del rottame si collocano mediamente sui seguenti livelli:
Qualità |
Prezzo spot |
Torniture (E5) |
200-205 |
Demolizioni (E1/E3) |
220-225 |
Frantumato (E40) |
240-245 |
Lamierino (E8) |
245-250 |
Prezzi espressi in €/ton, compreso trasporto, IVA esclusa.
Stefano Gennari