Un mercato ancora caratterizzato da bassi livelli di attività e da una forte carenza di materiale. Così può essere descritto in sintesi il mercato italiano del rottame alla soglia della cosiddetta "fase 2" dell'emergenza COVID-19. Complice la ripresa di alcune attività, si è assistito negli ultimi giorni a un lieve incremento della domanda che insieme alla mancanza di rottame ha portato a un rialzo dei prezzi, in particolare per quanto riguarda le nuove cadute. «Siamo quasi tornati ai livelli di prezzo pre-emergenza» ha commentato un commerciante. I volumi tuttavia risultano ancora molto limitati. Si attende ora il 4 maggio per la ripartenza di «tutta la manifattura, tutto il settore delle costruzioni e tutto il settore del commercio all'ingrosso funzionale alla manifattura e alle costruzioni», come sancito dal Dpcm del 26 aprile. Le fonti interpellate da SteelOrbis si aspettano quindi un ulteriore aumento della richiesta che, unito alla scarsa disponibilità di rottame e a problemi logistici ancora da risolvere, dovrebbe determinare forti tensioni sui prezzi e potrebbe costringere qualche acciaieria a fermare temporaneamente la produzione.
Stefano Gennari