Uno scambio tra un fornitore brasiliano e un importante produttore siderurgico statunitense ha messo fine al silenzio che regnava nel mercato internazionale della ghisa dagli inizi di luglio. La transazione, chiusa a un prezzo in forte calo rispetto ai precedenti livelli, ha affossato l'umore dei fornitori globali di ghisa. Tuttavia, la maggior parte degli operatori ha commentato che la diminuzione era attesa tenuto conto sia della carenza di domanda sia del deterioramento dei fondamentali nel mercato mondiale dell'acciaio.
Secondo quanto riferito a SteelOrbis, un carico da 55.000 tonnellate di ghisa basica è stato venduto dal Brasile a un grosso compratore statunitense al prezzo di 585-590 $/t CFR porto di New Orleans, con imbarco a ottobre. Il prezzo è calato di 35-40 $/t rispetto a quello al quale era stato chiuso il precedente scambio. L'informazione non è stata confermata né dal compratore né dal fornitore, tuttavia è stata giudicata attendibile dalla maggior parte delle fonti. Tenendo conto di tassi di nolo pari a 40 $/t, il prezzo FOB è stimato in 540-545 $/t FOB Mar Nero, in calo di 75-80 $/t rispetto alle offerte di un fornitore nel corso di luglio. «Il prezzo è calato fortemente nell'ultimo mese, ma penso che sarà addirittura più basso con il prossimo scambio» ha affermato un trader internazionale.
Dopo la suddetta transazione, un altro trader ha detto di aspettarsi prezzi non più alti di 570-580 $/t FOB per la ghisa proveniente dalla regione del Mar Nero. I produttori dei paesi CIS non sono apparsi attivi nelle offerte ultimamente. Qualche settimana fa essi puntavano a un prezzo di 605-610 $/t FOB Mar Nero.
Nel frattempo, le importazioni di ghisa basica sono rimaste scarsamente competitive in Cina, dove la maggior parte delle richieste raggiunge al massimo i 570-575 $/t CFR. «Anche con i prezzi FOB CIS ai minimi, non è possibile che vengano chiusi scambi con le attuali tariffe di nolo» ha spiegato un trader asiatico, aggiungendo che «il prezzo in Cina dovrebbe aggirarsi attorno ai 540-550 $/t CFR» e che «è assurdo scambiare materie prime nel paese al momento».
Per finire, gli scambi di ghisa in Europa hanno subito un rallentamento con l'avvicinarsi delle fermate estive. «C'è molto materiale in mare al momento, ma visto il forte calo dei prezzi non escludo che diversi ordini vengano cancellati», ha detto un trader europeo.