Secondo quanto appreso da SteelOrbis, nell'ultima settimana i produttori di ghisa dei paesi CIS sono tornati a riscontrare un indebolimento della domanda nei mercati export. Nel frattempo, le loro offerte hanno fatto registrare un calo di 5 $/t in corrispondenza del limite inferiore e un incremento di 5 $/t in corrispondenza di quello superiore, posizionandosi tra i 380 e i 400 $/t FOB. L'indebolimento della domanda è attribuito alla decisione dell'amministrazione USA di rimuovere l'esenzione dalla tariffa del 25% sulle importazioni di acciaio da Messico, Canada e paesi dell'UE. Tale decisione ha infatti spinto gli operatori ad adottare un atteggiamento attendista per monitorare l'impatto dei dazi sul mercato siderurgico globale. In particolare, l'aspettativa di un incremento dei prezzi del rottame nel mercato domestico statunitense segnala che le quotazioni della ghisa proveniente dai paesi CIS e destinata negli USA potrebbero crescere nel prossimo periodo. Al momento, le offerte che hanno per destinazione il paese a stelle e strisce si attestano a 410-415 $/t CFR, risultando invariate su base settimanale.
Sempre nell'ultima settimana, la domanda di ghisa si è indebolita in Italia, soprattutto perché trader e distributori della zona di porto Marghera hanno offerto prezzi inferiori per materiale in loro possesso. Attualmente le offerte riguardanti ghisa proveniente dai paesi CIS per l'Italia si collocano tra i 390 e i 415 $/t CFR, ma recentemente commercianti di porto Marghera hanno chiuso vendite a prezzi pari a 380-390 $/t CFR.
Per finire, non si è registrata alcuna ripresa della domanda da parte delle acciaierie turche e, allo stesso tempo, non si sono registrate nuove offerte di prezzo da parte dei fornitori dei paesi CIS nei confronti dei compratori turchi.