Con l'inizio di luglio l'attività sul mercato globale della ghisa basica (BPI) si è notevolmente affievolita. L'indebolimento del rottame secondo diverse fonti sta esercitando pressione sulle quotazioni della ghisa. Tuttavia, i fornitori per il momento stanno resistendo a possibili diminuzioni e, anzi, alcuni di essi stanno addirittura alzando le proprie offerte.
Le offerte d'acquisto da parte dei clienti cinesi non hanno superato i 340 $/t CFR questa settimana, mentre i più recenti scambi riguardanti materiale proveniente dai paesi CIS erano stati caratterizzati da un prezzo di 346-349 $/t CFR Cina. Nel frattempo, è emerso che un trader internazionale ha venduto 30.000 tonnellate di ghisa al prezzo di 345 $/t CFR nord della Cina all'inizio della scorsa settimana. Come già riportato da SteelOrbis, altri scambi sono stati chiusi di recente a 335-338 $/t CFR. Attualmente le offerte del produttore russo Tula Steel, pari a 355 $/t CFR, non sono ritenute ragionevoli. Ad ogni modo, la maggior parte dei produttori dell'area CIS è in attesa di sviluppi. «Stiamo aspettando che gli Stati Uniti tornino dalle festività del 4 luglio – ha spiegato un produttore –. Tuttavia allo stesso tempo non contiamo molto sui compratori statunitensi considerati il trend ribassista del rottame sul mercato locale e il tasso di utilizzo della capacità siderurgica ancora al 54%».
La domanda dei compratori europei nel frattempo resta debole. Fonti hanno riferito che il produttore ucraino Metinvest sta offrendo ghisa al prezzo di 335 $/t CFR Italia. Il prezzo di riferimento di SteelOrbis per la ghisa basica originaria dei paesi CIS è aumentato di circa 5 $/t nell'ultima settimana, raggiungendo quota 320-330 $/t FOB.
Nel frattempo, altri fornitori brasiliani hanno ritirato le proprie offerte dal momento che sono prevalentemente "sold out" fino a ottobre. Le ultime offerte dal Brasile si sono attestate a 320 $/t FOB. «La produzione di BPI in Brasile ha fatto i conti con un aumento dei costi del carbone» ha commentato un trader internazionale, aggiungendo che «inoltre i fornitori non hanno fretta di vendere avendo dei buoni portafogli ordini».