Avendo perso la maggioranza dei clienti internazionali a causa delle sanzioni contro Mosca, i produttori russi di ghisa d'affinazione (BPI) hanno continuato a cercare compratori all'interno di mercati alternativi. Tuttavia, pur avendo trovato acquirenti pronti ad accettare i potenziali rischi, i fornitori russi sono stati finora costretti ad offrire prezzi molto più interessanti rispetto a quelli di mercato per riuscire a chiudere contratti.
Ultimamente i fornitori russi di BPI si sono concentrati sulla conclusione di scambi con i compratori cinesi. In particolare, alla fine della scorsa settimana l'acciaieria russa Severstal avrebbe venduto un carico di 50.000 tonnellate in Cina a 560 $/t CFR. Successivamente, le offerte di ghisa dalla Russia sono scese a 530-535 $/t CFR. Alla fine di aprile, sia la ghisa russa sia quella prodotta dallo stabilimento metallurgico di Donetsk, che si trova nel territorio attualmente occupato dalla Russia, veniva offerta a un prezzo di 650 $/t FOB. «Il mercato cinese ora è in ribasso e sicuramente tali numeri sono interessanti in quanto sono molto più bassi rispetto ai prezzi globali», ha commentato una fonte in Cina. «Con un mercato diffusamente debole, le vendite a basso prezzo stanno causando ancora più perturbazioni. Questi prezzi non coprono nemmeno i nostri costi di produzione», ha affermato il funzionario di un produttore indiano di ghisa. Come già riportato da SteelOrbis, la scorsa settimana le quotazioni della ghisa proveniente dall'India ammontavano a 740-750 $/t FOB. Nel frattempo, i produttori brasiliani hanno continuato a puntare a un livello di 900 $/t FOB per le spedizioni di agosto.