Visto il calo della domanda dovuto all'imposizione di sanzioni contro Mosca, gli esportatori russi di ghisa d'affinazione (BPI) hanno continuato ad essere estremamente flessibili nelle offerte. Alla fine della scorsa settimana, un importante trader ha detto a SteelOrbis che «i prezzi dalla Russia continuano a cambiare a seconda di chi sta offrendo e chi sta comprando».
Dopo che la scorsa settimana un fornitore russo ha venduto ghisa a un distributore turco a 750 $/t FOB, è corsa voce che un produttore nei territori occupati dalla Russia avrebbe offerto materiale a 650 $/t FOB. «Per la ghisa basica dalla Russia un prezzo di 750 $/t FOB sembra troppo alto, considerate le attuali circostanza», ha affermato un trader internazionale. Un altro trader con sede in Europa ha commentato: «con la Turchia che è rimasta uno dei pochi mercati di sbocco per la ghisa russa, non mi sorprende che i produttori russi accettino le richieste dei compratori». Un ultimo trader internazionale ha affermato: «Sanzioni o meno, noi non stiamo scambiando ghisa russa. Potrebbero esserci sanzioni più avanti, in più non siamo nemmeno in grado di assicurare i beni per le spedizioni dal Mar Nero. Tuttavia, abbiamo sentito che Stati Uniti e Turchia stanno ancora acquistando ghisa di origine russa». Alla fine della scorsa settimana, un esportatore russo di seconda fascia stava offrendo ghisa in Turchia al prezzo di 700 $/t CFR.
Nel frattempo, i produttori brasiliani non sono propensi ad abbassare i prezzi e stanno ancora offrendo materiale a 930 $/t FOB.