Dopo aver aperto la settimana corrente a quota 87,1 $/t CFR Cina, i prezzi del minerale australiano con un contenuto di ferro pari al 62% hanno raggiunto i 90 $/t CFR ieri 3 aprile, per effetto del peggioramento della carenza d'offerta che si era iniziata ad osservare a fine gennaio. Nel frattempo, le offerte riguardanti il minerale d'alta qualità brasiliano (Fe 65%) sono salite a 101,72-102,62 $/t CFR Cina.
Intanto, sul Dalian Commodity Exchange, le quotazioni dei future sul minerale ferroso hanno raggiunto il massimo degli ultimi due anni dopo essere cresciute del 5% dall'inizio di questa settimana. Secondo quanto comunicato dall'agenzia mineraria nazionale del Brasile, sono state incrementate le ispezioni presso le miniere del paese. Diciassette delle cinquantasei dighe di contenimento di Vale sono state giudicate non sicure da un tribunale, mentre trentanove miniere sono state chiuse per mancanza di sufficienti documenti che ne comprovassero la sicurezza.
La crisi dell'offerta globale di minerale di ferro si è aggravata con le interruzioni delle spedizioni dei produttori minerari australiani BHP Billiton e Rio Tinto, dovute alla tempesta tropicale che ha colpito l'Australia nelle scorse settimane. La tempesta ha causato una riduzione dell'offerta di 6-14 milioni di tonnellate, fornendo in tal modo un supporto alla tendenza rialzista delle quotazioni del minerale. Si prevede che il deficit sarà colmato a breve ma, per risolvere il problema dell'offerta globale di minerale di ferro nel medio e lungo termine, andrebbe risolta in modo permanente la mancanza di parte della produzione in Brasile. Produttori come Fortescue hanno sottolineato di non essere in grado di incrementare le loro attività estrattive abbastanza velocemente da colmare il divario che si è creato.
In conclusione, i prezzi internazionali del minerale ferroso dovrebbero restare su livelli elevati nel breve termine.