Cina: nel 2021 la ripresa dell'import di rottame influenzerà il mercato della ghisa

lunedì, 28 settembre 2020 17:05:30 (GMT+3)   |   Istanbul
       

Nel 2020, la forte crescita dell'import in Cina di acciaio e materie prime, inclusa la ghisa basica (BPI), ha supportato il trend globale dei prezzi e ha portato i principali esportatori ad essere maggiormente dipendenti dalla Cina. Tuttavia, la situazione potrebbe cambiare partire dal 2021.

Ripresa delle importazioni di rottame in cina entro la fine del 2021

Secondo quanto annunciato a metà del 2020 da parte del Ministero cinese dell'Ecologia e dell'Ambiente (MEE) , a partire dal prossimo anno il Ministero non approverà né accetterà più richieste per l'import di rifiuti solidi fatta eccezione per il rottame

Solo i materiali in acciaio che soddisfano i criteri potranno essere importati e non saranno soggetti al limite di quota. Ci si aspetta che le importazioni di rottami ferrosi riprenderanno dal prossimo anno dal momento che ora la quota è estremamente bassa. Gli operatori di mercato sono convinti tuttavia che l'import non riprenderà subito, bensì nel corso del 2021 dato che ci vorrà tempo prima del completamento del sistema di standardizzazione e di tutti i processi.

La Cina, negli anni tra il 2014 e il 2019, ha importato rispettivamente 2,56 milioni di tonnellate, 2,33 milioni di tonnellate, 2,16 milioni di tonnellate, 2,32 milioni di tonnellate, 1,34 milioni di tonnellate e 180.000 tonnellate di rottame, con un forte calo iniziato nel 2018. Secondo fonti intervistate da SteelOrbis, non ci sono prove che le importazioni risaliranno rapidamente al livello di circa 2 milioni di tonnellate.

Questo cambiamento nelle restrizioni all'import tuttavia potrebbe cambiare in modo significativo la situazione in Cina e nel mercato globale della ghisa basica. Ad oggi, il prezzo medio delll'HMS in Cina ammonta a 2.720-2.725 RMB/t (400-401 $/t) franco magazzino, IVA inclusa al 13%, ovvero circa 100 $/t in più rispetto ai prezzi internazionali o 50 $/t in più se si esclude l'IVA. Non avendo altra scelta che acquistare rottame domestico, i clienti in Cina hanno supportato livelli di prezzo elevati e hanno iniziato a importare attivamente ghisa basica a partire dalla fine del 2019.

Aumento dell'import di ghisa basica nel 2020

Secondo i calcoli di SteelOrbis sulla base dei dati doganali, nel 2019 in Cina le importazioni medie mensili di ghisa basica sono ammontate a circa 82.000 tonnellate. Successivamente, le importazioni sono cresciute fino a raggiungere a giugno 2020 le 647.627 tonnellate (il volume mensile più alto raggiunto nell'anno in corso). Nel periodo marzo-luglio 2020, le importazioni totali di ghisa basica hanno raggiunto circa 1,9 milioni di tonnellate. Secondo una delle fonti, «per il momento dipenderà tutto dalla Cina, poiché gli acquirenti statunitensi sono ancora "conservatori". La nuova produzione di HBI entrerà presto in commercio e ci saranno ancora sufficienti scorte di rottame in giro. È fondamentale chiedersi se nel 2021 la Cina deregolamenterà le importazioni di rottame ferroso e, nel caso o facesse, fino a che punto ciò influenzerà direttamente la domanda di ghisa nel breve periodo».

Le esportazioni totali di ghisa da Russia e Ucraina, nella prima metà del 2020, hanno raggiunto 3,2 milioni di tonnellate. Nonostante la Cina abbia continuato a importare ghisa basica, la situazione è peggiorata a settembre a causa dell'indebolimento del mercato e di previsioni meno positive.

Prospettive future

La maggior parte delle fonti è convinta che non appena l'import di rottame tornerà a salire, le importazioni di ghisa saranno influenzate negativamente. L'import di ghisa è già in rallentamento, ed è diventato rischioso importare il materiale se si considera che la debolezza dei prezzi dell'acciaio e i prezzi troppo elevati del rottame (che però ha già cominciato a diminuire) hanno ridotto i profitti dei compratori. 

Un'altra fonte ha affermato che «i compratori sono più cauti. Vengono rilasciate licenze di importazione di rottame. Ad oggi la Cina sta pagando la ghisa 100 $/t in più rispetto al rottame proveniente dall'estero. Questo perché il rottame domestico è troppo costoso e l'import è vietato. Gli acquirenti non stanno accettando di buon grado i nuovi prezzi».

La maggior parte degli operatori ritiene che, non appena riprenderanno le importazioni, i prezzi del rottame scenderanno drasticamente sul mercato interno, influenzando di riflesso i prezzi della ghisa. Ciò tuttavia accadrà «soltanto entro la fine del 2021», ha commentato una fonte.

Non è chiaro se ci sarà rottame a sufficienza per soddisfare la Cina, ma poiché è prevista una graduale crescita delle importazioni, i principali fornitori potrebbero organizzarsi di conseguenza. 

Un fonte ha affermato che «nel primo trimestre del 2021 la Cina continuerà ad importare ghisa, ma sarà molto cauta nei prezzi».

Secondo un altro operatore, le importazioni di ghisa non solo continueranno nel primo trimestre del 2021, ma raggiungeranno gli elevati livelli visti all'inizio di quest'anno, per via delle restrizioni agli impianti di sinterizzazione e agli altiforni nel nord del paese nonché grazie alle iniziative governative mirate a stimolare la domanda di acciaio. 


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