In Italia i prezzi del rottame sono calati di 100-130 €/t a maggio, a seconda della categoria, ed «è persistito l'atteggiamento da parte delle acciaierie di limitare gli scarichi e in alcuni casi sospenderli, a causa della drastica riduzione degli ordini del prodotto finito». Lo ha scritto Assofermet nella propria nota mensile sul mercato delle materie prime per la siderurgia. L'associazione ha affermato che la tendenza ribassista è proseguita nel mese in corso, a causa della situazione internazionale (conflitto in Ucraina, lockdown in Cina, barriere protezionistiche). Nel frattempo, si è normalizzato il divario tra prezzi del lamierino e prezzi delle demolizioni speciali mentre si è ridotto quello tra prezzi nazionali ed esteri.
Quanto al mercato estero, Assofermet ha evidenziato che in Turchia «persiste la scarsità di transazioni e il livello di prezzo si è ulteriormente ridimensionato al ribasso». A maggio i prezzi in Turchia hanno perso circa 100 $/ton, influenzando il mercato europeo. Le acciaierie turche «hanno dimostrato poco interesse all'acquisto di rottame avendo comprato e continuando ad acquisire semiprodotti russi a prezzi estremamente accattivanti. Il combinato disposto della poca domanda di prodotto finito e della quotazione estremamente bassa del semiprodotto ha come conseguenza la stagnazione/contrazione del prezzo del rottame».
Anche nel resto d'Europa le quotazioni del rottame sono scese a maggio e il trend è proseguito nei primi giorni di giugno. L'offerta «rimane abbastanza cospicua ma la politica di acquisto adottata dalle acciaierie sembra mirare tuttavia ad ottenere ulteriori ribassi vista la riduzione dei volumi di vendita dei prodotti finiti», ha aggiunto Assofermet.
Riguardo alla ghisa d'affinazione, l'associazione dei commercianti italiani di acciaio e materie prime ha affermato che la discesa dei prezzi è continuata sia in Turchia sia in Europa sulla scia del ribasso del rottame. I prezzi della ghisa russa nello specifico «non stanno riscontrando particolare interesse da parte dei compratori, i quali preferiscono attendere avendo dei buoni stock e poca visibilità sulle vendite dei prodotti finiti».
Infine, sono in calo anche i prezzi dell'HBI e, ciò nonostante, le vendite sono in stallo, circostanza confermata da una riduzione della produzione.