Il mese di gennaio per il mercato italiano del rottame si è aperto con «riduzioni diffuse su tutte le categorie o con assenza di prezzi da parte di molte acciaierie». Lo ha detto Assofermet nella propria nota mensile sul mercato delle materie prime per la siderurgia. Le riduzioni maggiori hanno riguardato finora i cesoiati e le torniture. Permane la differenza di prezzo tra le categorie dei palabili/lamierini e dei cesoiati/torniture. «Gli intenti delle acciaierie – ha dichiarato Assofermet – si vedranno solo a partire dalla terza settimana di gennaio, quando tutti i player dovranno esporsi con nuovi prezzi e contratti. Da segnalare la forte carenza sul mercato della tornitura di ghisa, che ha spinto i prezzi a livelli molto interessanti».
Per l'associazione nazionale dei commercianti siderurgici, di ferramenta e affini, metalli e rottami, le vere incognite sono il caro energia, che «sembra aver rallentato nuovamente le produzioni», e la logistica, che «a causa degli aumenti dei costi di trasporto e della situazione pandemica ancora incerta promette non poche difficoltà nel trasporto su gomma a livello nazionale ed internazionale». Assofermet prevede che quello di gennaio sarà un mese piuttosto interlocutorio, con «il commercio del rottame paragonabile ad una partita a scacchi. Da una parte, le acciaierie cercheranno di spingere i prezzi del rottame ancora più in basso, dall'altra i commercianti tenteranno di resistere e di non scendere oltre gli ultimi livelli di prezzo. «Chi farà la mossa più centrata condurrà la partita per il prossimo mese e forse oltre», si legge nella nota.
Per quanto riguarda il mercato internazionale, dopo un mese di dicembre «sostanzialmente stabile, per non dire silente», si è registrato un maggior movimento nella prima decade di gennaio, a prezzi stabili o leggermente in rialzo. Assofermet ha rilevato che l'aumento dei costi energetici non sembra colpire allo stesso modo le acciaierie extra europee e «il persistere dei noli marittimi a livelli alti per le spedizioni "break bulk", seppur parzialmente ridimensionati, così come gli elevati costi per i container dall'Europa verso il Sud-est asiatico, influenzano la chiusura di nuove transazioni». I fornitori in generale stanno evitando di offrire quantitativi importanti al fine di contrastare l'atteggiamento ribassista, in particolare da parte delle acciaierie europee. In alcuni mercati, come Spagna, Italia e Francia, prevale un atteggiamento attendista, almeno per il momento. In Europa in generale persiste la richiesta di rottami di qualità e ciò sta sostenendo i prezzi, che in alcuni paesi limitrofi all'Italia sono aumentati di una decina di euro la tonnellata nei primi giorni di gennaio. Molti paesi europei sembrano voler mantenere i livelli di prezzo di dicembre in considerazione della scarsità di rottame, in particolare delle alte qualità, presente sul mercato.
Intanto, il mercato turco ha registrato ribassi, anche se non importanti, nella seconda parte di dicembre, tuttavia i prezzi hanno mostrato una ripresa nelle ultime settimane e la domanda dovebbe mantenersi buona.
Riguardo alla ghisa d'affinazione, Assofermet ha sottolineato che da una settimana il clima sui mercati internazionali è cambiato a seguito dell'intervento da parte del governo cinese con un'iniezione di 3.000 miliardi di yuan in sostegno al mercato immobiliare, con il risultato di aumenti nelle principali commodity (iron ore, coke, ferroleghe). Anche il mercato delle ghise ne ha risentito con una ripresa delle quotazioni dopo i minimi registrati durante la pausa natalizia.
Si continua a registrare la carenza di materiale sul mercato europeo e i produttori CIS (russi) hanno già chiuso le vendite per le produzioni di febbraio e parte per quelle di marzo. Permane l'assenza del Brasile.