Prosegue l'ascesa dei prezzi dei coils negli Stati Uniti, dove i coils a caldo (HRC) hanno toccato recentemente i 1.609-1.654 $/t FOB acciaieria, mentre quelli dei coils a freddo (CRC) hanno raggiunto i 1.830-1.874 $/t. Nel caso degli HRC, il prezzo è più che triplicato rispetto a un anno fa.
Sempre più fonti tuttavia stanno ventilando un «inevitabile scoppio della bolla di prezzo» causata dal boom post-Covid. La scorsa settimana Timna Tanners, analista di Bank of America Merrill Lynch, ha dichiarato che l'aumento dei prezzi durerà poco. «Ci aspettiamo una correzione che potrebbe essere anche una sovracorrezione» ha detto Tanners alla CNN. Secondo un'altra fonte citata nello stesso articolo, il calo sarà forte ed «è solo questione di tempo perché si verifichi».
Ciononostante, la maggior parte degli operatori intervistati da SteelOrbis ha espresso un'opinione differente. «È da due anni che Timna Tanners parla di un crollo del mercato – ha commentato una fonte –. A marzo 2019 prevedeva che la nuova capacità produttiva di acciai piani avrebbe portato a uno "Steelmageddon" e che nel 2021-2022 i prezzi degli HRC sarebbero ammontati a circa 600-660 $/t franco produttore».
«Sono convinto che i prezzi subiranno una correzione ma che questa non sarà così forte come qualcuno prevede», ha affermato un altro operatore.
Altre fonti hanno sottolineato che, anche qualora il mercato scendesse di 50 $/cwt. (1.102 $/t), «si tratterebbe di un'ingente perdita e chiunque sia in possesso di scorte costose rimarrà schiacciato».
Nel breve periodo i prezzi dei prodotti piani dovrebbero continuare a salire negli USA, specialmente a fronte del rialzo delle quotazioni del rottame registrato questo mese.