I prezzi dei coils laminati a caldo (HRC) stanno crescendo ancora in Europa a causa della carenza di materiale da parte sia dei produttori locali sia di quelli dei paesi terzi. Di recente i prezzi di transazione hanno superato livelli che non si registravano da due anni, mentre alla fine della scorsa settimana il colosso siderurgico ArcelorMittal ha alzato le proprie offerte a quota 650 €/t franco produttore per tutto il territorio europeo.
Attualmente i prezzi di transazione si attestano a 570-580 €/t franco produttore nel Nord Europa, facendo registrare un rialzo di 5 €/t in media rispetto al 3 dicembre. Allo stesso tempo, i prezzi sono aumentati di 10 €/t nel mercato italiano, raggiungendo i 550-570 €/t franco produttore.
Tutte le acciaierie europee sono ora "sold out" per le consegne del primo trimestre 2021 e in alcuni casi nell'Europa settentrionale i tempi di consegna si estendono fino a maggio. Diverse fonti hanno commentato che i produttori europei, dopo aver ridotto le produzioni nel secondo trimestre di quest'anno a causa del periodo di lockdown, non hanno riportato gli output ai precedenti livelli nel momento in cui la domanda è riaffiorata da giugno in avanti (specialmente da parte del settore automotive). Diversi centri servizi nonché associazioni dei distributori sostengono che la Commissione europea debba allentare le misure commerciali al fine di permettere l'ingresso di maggiori volumi di importazione. Il rischio, affermano, è che nei prossimi mesi molti utilizzatori finali non riescano ad ottenere il materiale di cui hanno bisogno.
L'import è rimasto debole nell'UE a causa della carenza di offerte competitive, delle misure di salvaguardia in vigore e delle indagini in corso sugli HRC di origine turca. Ciononostante, di recente la mancanza di volumi a livello locale ha spinto i compratori europei ad acquistare materiale proveniente da paesi terzi. Attualmente le offerte da paesi terzi si attestano a 560-580 €/t CFR Italia e a 580-600 €/t CFR Nord Europa.
Stefano Gennari