Le importazioni sono rimaste piuttosto attive sul mercato turco dei coils laminati a caldo (HRC) e il materiale per tempi di consegna brevi rimane al centro dell’attenzione degli acquirenti. Infatti, come previsto, la Russia è riuscita a vendere HRC di produzione di aprile a diversi clienti, mentre anche i fornitori cinesi hanno scambiato grandi volumi di HRC per la spedizione di aprile. I prezzi degli HRC nazionali sembrano relativamente stabili rispetto alla fine della scorsa settimana, mentre alcuni operatori del mercato sono in attesa di una nuova decisione sui dazi all’importazione dei laminati.
Secondo le fonti, l’HRC dalla Cina, che era e rimane il prezzo più basso in Turchia, è stato venduto in un grosso lotto a 710 $/t CFR (per SAE1006). Successivamente, altre 30.000 tonnellate di HRC della stessa qualità sono state vendute a 722 $/t CFR, per le spedizioni di aprile-maggio. Le ultime offerte per il materiale cinese SAE1006 destinato alla Turchia sono state fissate a 730-735 $/t CFR, secondo quanto risulta a SteelOrbis.
Inoltre, una delle acciaierie russe ha venduto la maggior parte della sua produzione di aprile alla Turchia a 800-815 $/t CFR nelle ultime trattative, mentre i contratti conclusi in precedenza si aggiravano intorno ai 785-790 $/t CFR. Un’altra acciaieria russa non è ancora sul mercato con l’HRC per lo stesso periodo di produzione, poiché i suoi turni di produzione devono ancora essere valutati.
Sul mercato locale turco, le offerte sono di 850-860 $/t franco produttore per le consegne di giugno da parte di uno stabilimento e fino a 870 $/t franco produttore da parte di un altro. Tuttavia, la maggior parte degli acquirenti ritiene che la fascia più bassa sia praticabile e conta addirittura su alcuni sconti aggiuntivi.
Vale la pena ricordare che alcuni operatori del mercato turco dei piani attendono i risultati dell’incontro tra il governo e le acciaierie. L’esito potrebbe chiarire la situazione dei prezzi del tondo per i progetti di ricostruzione della regione di Iskenderun e le relative tasse di importazione per le billette o l’allentamento del regime di perfezionamento attivo. Allo stesso tempo, però, si prevede che l’aumento dei dazi sui piani d’importazione, posticipato al 1° aprile, possa essere nuovamente rinviato per sostenere i produttori di tubi e i rilaminatori locali.