Non si arresta il trend rialzista del mercato dei piani in Europa. I prezzi dei coils laminati a caldo (HRC) in particolare sono cresciuti ulteriormente e in modo significativo nell'ultima settimana, sulla scorta di fattori quali il miglioramento della domanda, la carenza di offerte da paesi terzi, gli elevati prezzi del minerale di ferro e il fatto che la produzione risulta ancora ridotta.
Rispetto a una settimana fa, i prezzi base degli HRC in Italia sono cresciuti in media di 15 €/t, raggiungendo quota 430-450/mt franco produttore. Allo stesso tempo, nel Nord Europa le quotazioni sono passate da un livello di 430-440 €/t a 440-460 €/t franco produttore. I produttori chiedono prezzi più alti e potrebbero riuscire ad ottenerli nei prossimi due mesi secondo diverse fonti. Le offerte da paesi esteri restano generalmente troppo alte dal punto di vista dei compratori. Di recente sono stati registrati soltanto un paio d'acquisti in Italia, relativi a materiale turco ordinato ad un prezzo di circa 450 €/t CFR. Inoltre, un fornitore indiano ha chiuso una vendita di HRC al prezzo di 440 €/t CFR Italia. La maggior parte delle offerte – provenienti da paesi quali Egitto e India – si attesta a circa 460 €/t CFR Italia. Una fonte ha sottolineato che a breve la Corea del Sud tornerà ad offrire materiale, ma probabilmente con imbarco fino a dicembre o gennaio. Pertanto, i compratori europei continueranno a rivolgersi prevalentemente ai produttori locali nel breve periodo.
Secondo alcuni operatori, il riavvio di alcuni impianti nel Vecchio Continente potrebbe frenare la salita dei prezzi nel prossimo periodo. Di recente, produttori quali ArcelorMittal, Liberty Steel e Voestalpine hanno annunciato la ripresa delle operazioni presso gli altiforni di alcuni stabilimenti, di conseguenza ci si aspetta un graduale incremento dell'offerta disponibile sul mercato dell'UE. Ciononostante, sembra che questi riavvi avranno effetto sul mercato soltanto tra un paio di mesi. La maggior parte delle fonti prevede quindi che i mesi di settembre e ottobre continueranno ad essere caratterizzati da aumenti di prezzo, mentre solo successivamente si potrebbe assistere a lievi cedimenti. La domanda attualmente è descritta come "complessivamente buona" e secondo le fonti intervistate dovrebbe migliorare ulteriormente nel prossimo periodo. Tuttavia, difficilmente tornerà ai livelli pre-Covid-19 entro la fine del 2020.
Stefano Gennari