I prezzi dei coils laminati a caldo (HRC) sono rimasti per lo più stabili nel mercato dell'Ue nell'ultima settimana. Da un lato, l'offerta continua ad essere ridotta, mentre dall'altro la domanda è apparsa finora più debole a giugno rispetto al mese scorso. Ciò è dovuto anche all'atteggiamento di cautela dei distributori nazionali, che attendono un annuncio definitivo sulla proroga delle misure di salvaguardia in scadenza il 30 giugno. Secondo un avviso inviato al WTO alla fine della scorsa settimana, l'Ue intende prorogare tali misure fino al 30 giugno 2024, con un allentamento annuo dei contingenti tariffari pari al 3%. La proposta è stata sostenuta da Federacciai e criticata da Assofermet e associazioni come ACEA. Secondo precedenti indiscrezioni, la salvaguardia sarebbe stata estesa per un solo anno e con un aumento dei volumi di importazione del 5% annuo. In questa situazione, di recente non sono state riportate nuove offerte né nuovi scambi di materiale da paesi terzi. Si ricorda inoltre che la domanda di HRC da parte del settore automotive è diminuita ultimamente, in parte a causa della mancanza di semiconduttori a livello globale. Tuttavia, questa diminuzione non ha avuto finora un impatto sui prezzi degli HRC, che secondo alcune fonti sono stati sostenuti anche dagli aumenti dei prezzi del rottame.
Le quotazioni base degli HRC sono rimaste al livello di 1.130-1.150 €/t franco produttore nel mercato dell'Ue, tuttavia almeno una fonte ha riferito che sul mercato italiano è possibile ottenere anche prezzi vicini ai 1.120 €/ton. Le acciaierie europee godono ancora di un solido portafoglio ordini e le offerte riguardano per lo più le consegne della fine del terzo trimestre o del quarto trimestre.
Stefano Gennari