Nonostante il rientro degli operatori dalle festività, il mercato italiano dei coils resta permeato da una forte incertezza: da un lato, i produttori sono restii a fornire dei prezzi nell'attesa di capire meglio il tema della salvaguardia UE; dall'altro, i compratori restano prudenti in previsione di un'ulteriore erosione delle quotazioni. Le fonti interpellate sono concordi nel prevedere una discesa che, tuttavia, non può ancora essere quantificata. Nel frattempo, sottolineano che, nonostante l'import sia ancora ridotto, risultano piuttosto interessanti le offerte turche, che attualmente si attestano al di sotto dei 450 €/t CIF, ma che potrebbero scendere ulteriormente nel prossimo periodo.
Infine, un paio di considerazioni sulla bozza del provvedimento definitivo presentato dalla Commissione Europea la scorsa settimana. Secondo gli operatori italiani della distribuzione, le misure proposte sui coils laminati a caldo rappresentano una buona notizia, mentre quelle riguardanti gli zincati sono state accolte con forte delusione. Qualche piccolo problema dovuto alla mancanza di alternative di acquisto dovrebbe infine derivare dalle misure relative ai coils a freddo, sia perché all'India e alla Corea sono state assegnate quote piuttosto basse sia perché la quota globale dalla quale eventualmente attingere appare limitata. In generale, il settore del commercio e della distribuzione reputa troppo complesso il nuovo sistema, fatto sia di quote assegnate a specifici paesi per ogni singola categoria di prodotto, sia di una quota suddivisa tra i restanti paesi.
Secondo quanto appreso da SteelOrbis, attualmente i prezzi base dei coils laminati a caldo (HRC) si attestano a 460-470 €/t franco produttore, mentre quelli dei coils a freddo (CRC) e degli zincati a caldo (HDG) sono rispettivamente pari a 555-565 €/t e 560-570 €/t franco produttore.