Gli esportatori indiani di coils laminati a caldo (HRC) hanno mantenuto in gran parte i prezzi invariati dopo i tentativi di aumento della scorsa settimana, nonostante la mancanza di un vero interesse per gli acquisti nelle regioni asiatiche e del Golfo: la maggior parte dei venditori ha preferito concentrarsi, infatti, su una migliore domanda interna. Solo un’acciaieria indiana ha cercato di spingere alcuni volumi sull’export, ma ci è riuscita solo dopo aver ottenuto degli sconti.
I prezzi dell’HRC proveniente dall’India si sono assestati a 565-600 $/t FOB rispetto ai 580-590 $/t FOB della scorsa settimana. Molte acciaierie private nazionali si sono astenute dal presentare offerte all’estero, dopo aver ridotto le assegnazioni per l’esportazione per destinare maggiori volumi alle vendite locali. La fascia superiore del range corrisponde all’ultimo livello di offerta dall’India all’Europa, mentre la fascia inferiore è diminuita a causa di una vendita al Vietnam.
Una grande acciaieria indiana, che è rimasta sul mercato delle esportazioni, avrebbe venduto 70.000 tonnellate di HRC in totale (SS400 e SAE1006) a 580-590 $/t CFR, con la fascia superiore corrispondente al SAE1006. «Questo prezzo è troppo basso per noi, quindi ci teniamo da parte» ha dichiarato un’altra acciaieria indiana.
Negli Emirati Arabi Uniti, alcune acciaierie indiane puntavano a 640 $/t CFR una settimana fa, ma il livello realmente negoziabile che i venditori indiani potevano offrire è stato ancora più basso, a 620-630 $/t CFR, mentre l’interesse di acquisto è rimasto limitato.
«C’è ancora molta resistenza da parte degli acquirenti ad aumentare i prezzi in Asia» ha dichiarato un funzionario di un’acciaieria privata con sede in Odisha. «Le acciaierie indiane locali, in particolare quelle private, non si lasciano scoraggiare e stanno riducendo le assegnazioni per l’export, poiché la situazione dell’offerta locale si sta restringendo e offre realizzi più interessanti».
«I prezzi si stanno stabilizzando nelle destinazioni principali» ha aggiunto. «Tuttavia, i rivenditori nei mercati dell’Ue e del Golfo sono completamente riforniti di materiale ad alto prezzo e generalmente non rispondono alle offerte. Le vendite all’estero rimarranno quindi marginali per i venditori locali nel medio termine».