I prezzi delle bramme provenienti dai paesi CIS hanno fatto registrare un significativo aumento all'inizio della scorsa settimana, supportati dall'andamento dei prezzi dei coils a caldo (HRC) a livello globale e dal trend rialzista delle materie prime. Inoltre, le quotazioni del semilavorato hanno beneficiato di una certa mancanza di disponibilità per le spedizioni di settembre.
Come previsto, i prezzi delle bramme si sono rafforzati in maniera importante nella regione del Mediterraneo. In totale 35.000 tonnellate sono state vendute dall'Ucraina in Italia a prezzi tra i 400 e i 410 $/t CFR (ma in prevalenza a 400 $/t). Dopo queste vendite, i fornitori dei paesi CIS non sono stati disposti ad offrire materiale a prezzi inferiori ad altri clienti.
Negli ultimi giorni i compratori turchi hanno iniziato a ricevere offerte a quota 400-405 $/t CFR, mentre all'inizio della scorsa settimana un lotto da 20.000 tonnellate con provenienza Russia era stato ordinato a 378 $/t CFR Turchia. Il rialzo delle quotazioni delle bramme è stato accettato alla luce della robustezza e di possibili nuovi aumenti dei prezzi degli HRC in Turchia. Secondo quanto appreso da SteelOrbis, di recente un lotto da 15.000-25.000 tonnellate è stato acquistato in Turchia al prezzo di 400 $/t CFR, con consegna a ottobre. Si prevede che i fornitori CIS insisteranno su un livello di prezzo pari a 405-410 $/t CFR nelle prossime trattative.
In conclusione, la maggior parte delle fonti considera valido per le bramme un prezzo obiettivo di 380-390 $/t FOB. All'inizio di luglio i prezzi si erano attestati a 365-370 $/t FOB.