Nelle ultime settimane i prezzi dei coils hanno continuato a tendere al rialzo nel mercato statunitense, tuttavia numerosi operatori ritengono che "il tetto massimo" sia ormai vicino.
«Tutti continuano a parlare del fatto che le scorte dei centri servizi sono tremendamente basse – ha commentato una fonte – ma allo stesso tempo va detto che c'è un sacco di acciaio che è giàstato ordinato e che sta per essere consegnato». Un altro operatore ha affermato che il trend attuale non durerà a lungo: «Le scorte – ha spiegato – si erano ridotte all'osso. Le acciaierie avevano abbassato le produzioni a causa del COVID e l'offerta si era ridotta. Poi ad agosto, quando tutti si sono affrettati a comprare, i tempi di consegna si sono allungati e i prezzi hanno potuto crescere. È una situazione ciclica, l'abbiamo già vista». Le fonti inoltre dubitano che le acciaierie stiano vendendo grossi volumi ai livelli di prezzo attuali.
Nel frattempo, il mercato del rottame questo mese ha avuto un andamento tra lo stabile e il leggermente ribassista. Qualcuno ha già iniziato a parlare di riduzioni per novembre, specialmente dopo l'indebolimento dei prezzi nelle ultime vendite verso la Turchia.
«Sappiamo tutti che i prezzi dei laminati a caldo tendono a seguire il rottame – ha sottolineato una fonte – quindi ci si domanda solo se i prezzi degli HRC inizieranno ad indebolirsi prima o dopo la fine di questo mese. Io credo che inizieremo a vedere delle correzioni già prima della fine di ottobre».
Per il momento i prezzi dei coils laminati a caldo (HRC) ammontano a 661-683 $/t franco produttore, contro i 617-661 $/t di una settimana fa. Allo stesso tempo i coils a freddo (CRC) sono passati da 838-882 $/t a 882-904 $/t franco produttore.