Nella serata di ieri, 10 marzo, diverse fonti hanno confermato che ArcelorMittal ha aumentato in modo significativo i prezzi dei coils in Europa, come da rumor circolati nei giorni precedenti. Il produttore ha alzato di 150 €/t le offerte relative ai coils laminati a caldo (HRC), dai 1.150 €/t annunciati il 1 marzo agli attuali 1.300 €/t franco produttore. Aumento di 150 €/t anche per coils a freddo (CRC) e zincati a caldo (HDG), ora rispettivamente pari a 1.400 €/t e 1.450 €/t. Come già riportato da SteelOrbis, in generale continuano a mancare le offerte da parte sia dei produttori nazionali sia dei fornitori esteri, a causa dell'impennata dei prezzi dell'energia e della mancanza di forniture di materie prime, semilavorati e acciai finiti dall'area CIS dopo l'invasione russa dell'Ucraina. I pochi produttori che stanno offrendo materiale lo stanno facendo per volumi molto ridotti a fronte della situazione di forte incertezza.
Prima dell'invasione dell'Ucraina da parte della Russia, i prezzi di transazione ammontavano a 950-1.000 €/t nel Nord Europa e a 870-900 €/t nel mercato italiano, entrambi nel termine franco produttore. Attualmente, i livelli di prezzo indicativi si aggirano intorno a 1.200-1.250 €/t nel Nord Europa e a 1.150-1.250 €/t in Italia. Come detto nei giorni scorsi, gli acquirenti sarebbero disposti a pagare questi prezzi record pur di ottenere il materiale di cui hanno bisogno, anche se non senza difficoltà.
In questo contesto, la maggior parte dei fornitori esteri di HRC ha preferito ritirare le proprie offerte per valutare la situazione.