La situazione è rimasta sostanzialmente stabile nel mercato europeo dei coils laminati a caldo (HRC) nell'ultima settimana. Nonostante le attività di scambio siano rimaste ridotte, le acciaierie non hanno intenzione di abbassare i prezzi a fronte degli elevati costi di produzione, dei problemi logistici, delle previste attività di ristoccaggio e di un probabile aumento delle esportazioni verso gli Stati Uniti nei prossimi mesi a seguito dell'accordo Usa-Ue sui dazi della Section 232. Quest'ultimo fattore compenserebbe in parte la mancanza di domanda da parte dell'industria automobilistica. Nel frattempo, alcune fonti hanno suggerito che la carenza di semiconduttori potrebbe attenuarsi il prossimo anno, almeno in parte, determinando un miglioramento della domanda da parte dell'automotive.
Per quanto riguarda i prezzi, il range sul mercato spot è rimasto ampio poiché le acciaierie offrono la loro produzione di dicembre a prezzi inferiori e quella del primo trimestre a prezzi più alti. Nello specifico, i prezzi sul mercato italiano si attestano a 860-920 €/t franco produttore, mentre nel Nord Europa il range è di 960-1.030 €/t f.p. In entrambi i casi, la metà inferiore dell'intervallo riguarda i volumi di produzione di dicembre, perché l'annullamento di contratti da parte di clienti automotive ha portato a una maggior disponibilità di volumi sul mercato a pronti. Rispetto al 12 novembre, i prezzi sono calati in media di 15 €/t a livello europeo.
Nel frattempo, l'interesse degli acquirenti europeo nei confronti delle offerte da paesi terzi è rimasto estremamente debole a causa dei lunghi tempi di consegna e del rischio di pagare dazi sui volumi eccedenti le quote della salvaguardia Ue.
Stefano Gennari