Si amplia il gap tra Italia e Nord Europa per quanto riguarda i prezzi dei coils laminati a caldo (HRC). Complice il fatto che i centri servizi continuano a opporsi ad aumenti di prezzo, le quotazioni sul mercato nazionale sono rimaste pari a 440-445 €/t franco produttore nell'ultima settimana. I consumi a valle restano bassi e la distribuzione continua in buona parte a fare affidamento sulle scorte acquistate a novembre, quando i prezzi erano ai minimi. Diversa la situazione nei paesi dell'Europa settentrionale, dove i prezzi si sono rafforzati sulla scia di una maggiore domanda apparente (in particolare dal settore automotive), passando dai 470 €/t ai 480 €/t franco produttore. Secondo fonti di mercato, la differenza tra nord e sud in termini di prezzo sta spingendo diversi utilizzatori tedeschi ad acquistare materiale da produttori italiani a prezzi inferiori rispetto a quelli disponibili localmente. Per questo motivo, i produttori in Italia sperano di riuscire ad aumentare i prezzi nelle prossime settimane. In questo risultano supportati anche dalla robustezza delle offerte da paesi terzi; in particolare quelle provenienti dalla Turchia, che si attestano a 470-480 €/t CFR Italia. Le richieste d’acquisto sono rare e si collocano prevalentemente al di sotto dei 460 €/t CFR. Tuttavia, i produttori turchi sono attualmente poco propensi a concedere sconti tenuto conto sia delle buone vendite chiuse sul mercato domestico sia del trend rialzista del rottame. «I compratori europei stanno ancora consumando le scorte locali e né la Turchia né i paesi CIS hanno fretta di vendere dal momento che il clima resta positivo nei rispettivi mercati locali» ha commentato un trader turco. Il produttore russo Severstal nella prima metà di febbraio ha venduto alcuni importanti lotti nel Sud Europa a un prezzo di circa 465-470 €/t CFR (output di marzo).
Stefano Gennari