La continua mancanza di materiale, unita alla forte domanda, ha causato un ulteriore rialzo dei prezzi dei coils laminati a caldo (HRC) in Europa nell'ultima settimana. I prezzi di transazione hanno raggiunto il livello di 1.000-1.010 €/t franco produttore sia nel Nord Europa sia in Italia, avvicinandosi all'ultimo prezzo chiesto da ArcelorMittal la scorsa settimana (1.020 €/t). Attualmente i produttori offrono materiale con consegna alla fine del terzo trimestre e addirittura nel quarto trimestre. Come accennato, la richiesta è forte, da parte sia dei distributori che degli utilizzatori finali, a causa delle basse scorte. Nel frattempo, l'import non costituisce un'opzione praticabile a causa degli elevati prezzi e della carenza di offerte, dovuta a sua volta alle misure di salvaguardia. Secondo quanto appreso da SteelOrbis, le offerte si attestano in generale attorno ai 1.000 €/t CFR Sud Europa. Nel mercato dell'Ue i prezzi sono previsti in aumento anche nelle prossime settimane, anche se diversi operatori ritengono che livelli più elevati non saranno sostenibili a lungo a causa dei limiti di credito. Secondo una fonte, «i prezzi potrebbero iniziare a stabilizzarsi o addirittura calare leggermente qualora la Commissione europea decidesse di non estendere la salvaguardia in scadenza a fine giugno, e nel caso in cui la produzione aumentasse a sufficienza». Acciaierie d'Italia, ex Ilva, riavvierà il suo altoforno 4 a giugno (portando a tre il totale degli AFO attivi), tuttavia questa ripartenza non dovrebbe determinare alcun miglioramento significativo della situazione legata all'offerta in Europa.
Stefano Gennari