Nell'ultima settimana non sono state registrate vendite di coils a caldo (HRC) da parte degli esportatori indiani. I compratori asiatici vorrebbero pagare prezzi inferiori ai 900 $/t CFR, tuttavia la maggior parte dei fornitori non è disposta a tagliare le proprie offerte.
Diverse acciaierie integrate indiane non stanno offrendo materiale. Se lo facessero, dovrebbero abbassare le quotazioni dagli 860-880 $/t FOB di una settimana fa al livello di 810-820 $/t FOB, ovvero il prezzo massimo che i clienti asiatici sono disposti ad accettare. Attualmente i prezzi più bassi raggiunti dagli HRC indiani nel Sud-est asiatico ammontano a 840-850 $/t FOB, mentre in altri mercati i produttori non sono disposti a scendere al di sotto degli 880 $/t FOB.
«Il colpo più duro per le esportazioni indiane è arrivato da mercati chiave come quello vietnamita – ha spiegato il manager di un produttore indiano –. Non solo è peggiorata l'emergenza pandemica nel paese, ma c'è stato un aumento della competizione da parte della Russia, che in Asia ha iniziato ad offrire materiale a 860 $/t CFR [attraverso i trader]. Le acciaierie indiane non sono disposte a scendere a tale livello». La stessa fonte ha ricordato che a inizio mese ci sono stati acquisti da parte di Africa e America Latina, tuttavia «si tratta di mercati nuovi e le vendite in queste regioni saranno sporadiche e non potranno in alcun modo compensare la mancanza di volumi verso le destinazioni asiatiche tradizionali».
Secondo un produttore integrato dell'India orientale, un compratore asiatico ha avviato le negoziazioni per un modesto quantitativo di HRC che un fornitore sarebbe stato disposto a vendere a 900-910 $/t CFR. Tuttavia, quest'offerta è stata rifiutata dal momento che il compratore punta a un livello di 860-880 $/t CFR.
«I produttori indiani sono disposti a scendere a 840-850 $/t FOB, ma un livello di 860-880 $/t CFR è impossibile al momento», ha fatto sapere il rappresentante di un'acciaieria privata.