I fornitori esteri hanno continuato ad abbassare i prezzi dei coils laminati a caldo (HRC) per il Sud Europa questa settimana. Ciò nonostante, le attività di scambio sono rimaste scarse, con i compratori che hanno continuato ad ordinare soltanto lo stretto necessario a fronte della scarsa domanda. Il trend ribassista delle offerte da paesi terzi ha continuato a premere al ribasso sui prezzi interni dell'Ue.
Le offerte dal Giappone e dalla Corea del Sud sono scese a circa 950-970 €/t CFR, 80-100 €/t in meno rispetto a una settimana fa. A questo livello di prezzo sono stati chiusi alcuni scambi. Le offerte da Taiwan sono passate dai 1.050 €/t CFR della scorsa settimana a quota 970-980 €/t CFR. Nel frattempo, fonti in Spagna hanno riferito di offerte dall'India a 1.020 €/t CFR, contro il livello di 1.030-1.050 €/t CFR rilevato la scorsa settimana. Tuttavia, si tratterebbe di prezzi indicativi in quanto si pensa che i prossimi scambi verranno chiusi a 980 €/t CFR e livelli inferiori.
Inoltre, dalla Cina sono stati offerti HRC a 970 $/t CFR, prezzo che si tradurrebbe in circa 917 €/t CFR Sud Europa. Tuttavia, «tenuto conto di un dazio pari in media al 20%, i prezzi degli HRC cinesi sono troppo alti per i compratori europei», ha commentato una fonte.
Secondo un altro intervistato, «i compratori spagnoli sono in modalità attendista. Quando avranno la sicurezza che una nave dall'Asia arriverà ai porti spagnoli, allora potrebbero considerare l'idea di effettuare un ordine, ma per piccoli volumi. Preferiscono acquistare dall'Europa a un prezzo più alto ma con tempi di consegna più brevi».
In Spagna le quotazioni base degli HRC ammontano a circa 1.200 €/t franco produttore, mentre una settimana fa si attestavano a 1.200-1.250 €/t f.p. In Italia intanto i prezzi base sono passatial livello di 1.150-1.180 €/t f.p. da quello di 1.230-1.250 €/t rilevato all'inizio della scorsa settimana.
«I prezzi degli HRC hanno cominciato a calare dopo che l'offerta di bramme ha iniziato a migliorare – ha affermato una fonte – Prevedo che i compratori nel Sud Europa continueranno ad aspettare dal momento che dispongono di scorte sufficienti».