Coils a caldo: mercato Ue ancora in vacanza, previsioni contrastanti per settembre

martedì, 24 agosto 2021 15:33:39 (GMT+3)   |   Brescia
       

Il mercato europeo dei coils laminati a caldo (HRC) appare ancora molto calmo a causa del tradizionale periodo estivo. Le attività di scambio sono scarseggiate nelle ultime due settimane, specialmente nel mercato italiano, dove molti operatori torneranno pienamente operativi soltanto alla fine del mese. Rispetto ai primi di agosto, i prezzi di transazione degli HRC sono calati in media di 15 €/t, a 1.000-1.160 €/t franco produttore. Più nello specifico, le quotazioni si attestano tra i 1.000 e i 1.050 $/t in Italia e prevalentemente tra i 1.130 e i 1.160 €/t nel Nord Europa. 

Produttori e compratori hanno opinioni contrastanti su quello che sarà l'andamento del mercato a settembre. Per una parte degli operatori, i prezzi potrebbero diminuire sulla scia del calo dei prezzi internazionali delle materie prime, delle basse offerte da paesi terzi, delle scorte sufficientemente elevate presso i distributori e del graduale incremento dei tassi di utilizzo della capacità produttiva in Europa. Inoltre, la domanda potrebbe aumentare in misura poco significativa considerato che il settore auto sta continuando a soffrire della carenza di semiconduttori a livello globale.
D'altro canto, l'offerta risulta ancora ridotta e diverse acciaierie sostengono di essere "sold out" fino a dicembre. Inoltre, alcune fonti ritengono che i prezzi locali degli HRC nel quarto trimestre possano beneficiare di un possibile accordo USA-Ue sui dazi entro il 1° novembre. La rimozione delle tariffe USA della Section 232 contro l'Ue potrebbe infatti portare a un incremento delle esportazioni europee di acciaio. Tuttavia, qualsiasi modifica ai dazi USA farebbe scattare una revisione delle misure di salvaguardia dell'Ue, che a sua volta causerebbe un incremento dei volumi di importazione nel Vecchio Continente. 
Nonostante la salvaguardia Ue sia ancora in vigore (insieme a diversi dazi antidumping), le offerte da paesi terzi si sono fatte più competitive nelle ultime settimane. Per esempio, le offerte turche, che tre settimane fa non erano inferiori ai 920-930 €/t CFR Italia, si attestano ora a 880-930 €/t CFR (dazi inclusi). Le offerte dall'India sono su livelli simili, mentre quelle dalla Russia per il Nord Europa si collocano leggermente al di sotto dei 950 €/t CFR. 

Stefano Gennari


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