La buona domanda e la carenza di materiale hanno continuato a spingere verso l'alto le quotazioni dei coils laminati a caldo (HRC) nel mercato dell'UE. I prezzi di transazione hanno raggiunto in media gli 890-910 €/t franco produttore, contro il livello di 870-900 €/t rilevato una settimana fa, e presto dovrebbero raggiungere i 920 €/t chiesti da ArcelorMittal. I tempi di consegna restano estremamente lunghi, con la maggior parte delle acciaierie che offre la produzione di fine terzo trimestre nel migliore dei casi, quella di novembre nel peggiore. Numerosi produttori stanno inoltre evitando di offrire sia a causa della mancanza di materiale sia perché possono permettersi di aspettare che i prezzi aumentino ulteriormente. I compratori hanno scorte basse e la situazione in generale non sembra destinata a cambiare nel breve termine. Nel frattempo, le incertezze attorno a Liberty Steel e ad ArcelorMittal Italia fanno temere addirittura un ulteriore restringimento dell'offerta in Europa.
Lo shortage a livello europeo ha determinato un incremento delle attività di importazione nell'ultimo periodo, tuttavia le offerte da paesi terzi sono in linea con i prezzi locali e paesi come l'India hanno esaurito la loro quota trimestrale non appena è diventata disponibile. Secondo quanto appreso da SteelOrbis, le offerte si attestano prevalentemente tra gli 880 e i 910 €/t CFR Sud Europa. Come riportato la scorsa settimana, la Commissione europea ha deciso di chiudere l'indagine antisovvenzioni contro gli HRC provenienti dalla Turchia. Diverse fonti ritengono che la Commissione deciderà anche di non rinnovare le attuali misure di salvaguardia alla loro scadenza il 30 giugno.
Stefano Gennari