Coils a caldo, il trend rialzista rallenta nel mercato UE

mercoledì, 20 gennaio 2021 17:18:40 (GMT+3)   |   Brescia
       

I prezzi dei coils laminati a caldo (HRC) sono aumentati ulteriormente nel mercato dell'UE rispetto allo scorso venerdì, sulla scia della forte carenza di materiale. Tuttavia, dopo i significativi rialzi osservati nelle precedenti settimane, il trend rialzista sembra aver perso leggermente vigore negli ultimi giorni. I prezzi di transazione ammontano ora a 690-720 €/t franco produttore, evidenziando un aumento di 10 €/t in media rispetto al 15 gennaio. Questi appaiono ora molto vicini alle offerte base partenza dei produttori locali, che si attestano a 730 €/t per quanto riguarda ArcelorMittal e a circa 710 €/t per i produttori italiani. Mentre i produttori del nord Europa iniziano ad essere "sold out" per le consegne del terzo trimestre, i produttori italiani in generale stanno offrendo materiale con consegna a maggio. Sebbene la maggior parte delle fonti ritenga che i prezzi non subiranno alcuna diminuzione nel breve periodo, il peggioramento del sentiment in alcuni mercati delle materie prime e dell'acciaio a livello globale ha reso gli acquirenti più cauti nell'ultima settimana.

Come spiegato nei mesi scorsi, la disponibilità di HRC sul mercato continua a essere bassa a causa della combinazione di diversi fattori: riduzione degli output a partire dai periodi di lockdown dello scorso anno, ripresa della domanda e mancanza di offerte competitive da paesi terzi. Quest'ultimo fattore è stato determinato principalmente dalla salvaguardia dell'UE sull'acciaio, dai dazi antidumping esistenti sugli HRC provenienti da Cina, Russia, Ucraina, Iran e Brasile, nonché dai dazi antidumping provvisori sugli HRC turchi, che sono attualmente soggetti anche a un'indagine anti-sussidi. Secondo le fonti, le offerte da diversi paesi si attestano a circa 690-710 €/t CFR Sud Europa, un livello troppo alto secondo la maggior parte dei compratori, anche tenuto conto dei lunghi tempi di spedizione. A proposito di importazioni, vale la pena ricordare che la scorsa settimana la Commissione europea ha avviato una revisione delle misure antidumping sulle importazioni di HRC da Severstal, che è il produttore russo soggetto al tasso più basso attualmente. Nel frattempo, SteelOrbis ha appreso che dodici stati dell'UE hanno scritto una lettera al commissario per il commercio Valdis Dombrovskis per spingere la Commissione europea a rinnovare la salvaguardia europea sull'acciaio, in scadenza alla fine di giugno di quest'anno. Fonti di mercato negli ultimi mesi hanno suggerito che la salvaguardia potrebbe essere sostituita con altre misure, come specifici dazi antidumping e antisovvenzioni. Tuttavia, EUROFER ritiene che la salvaguardia sia lo strumento più efficace in quanto colpisce tutte le importazioni indipendentemente dalla loro origine.

Stefano Gennari


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