Coils a caldo, gli esportatori indiani aumentano i prezzi in Asia e UE

martedì, 09 marzo 2021 16:11:42 (GMT+3)   |   Calcutta
       

Gli esportatori indiani sono riusciti ad ottenere sui prezzi dei coils laminati a caldo (HRC) aumenti di 10 $/t in Asia e di almeno 15 $/t nelle vendite verso l'UE. 

Le accciaierie integrate indiane nell'ultima settimana hanno chiuso alcune vendite da 30.000 tonnellate ciascuna a 740-745 $/t CFR Vietnam, livello di prezzo corrispondente a circa 715 $/t FOB. Al momento al maggior parte dei produttori indiani offre materiale a 765 $/t CFR e non è disposta a scendere al di sotto dei 750-755 $/t CFR. «La concorrenza non è forte dal momento che le offerte cinesi risultano ancora elevate» ha commentato un produttore. 

Le offerte indiane per il mercato europeo hanno raggiunto gli 850-860 $/t CFR e i prezzi nelle ultime transazioni sono ammontati a circa 850 $/t, ovvero 15 $/t in più rispetto agli 835 $/t registrati la scorsa settimana. Diverse fonti hanno riferito che le tariffe di nolo sono salite a 45-50 $/t, pertanto il prezzo FOB per l'Europa ammonta a circa 800-805 $/t. L'interesse nei confronti degli HRC indiani è cresciuto nell'UE a causa della carenza d'offerta e dopo gli ultimi aumenti di prezzo da parte di produttori locali come ArcelorMittal. 

In sintesi, i prezzi degli HRC indiani sono aumentati di 10 $/t nell'ultima settimana, raggiungendo i 715-805 $/t FOB (media 760 $/t FOB).

«Gli esportatori indiani sono stati in grado di migliorare i margini all'estero grazie al limitato numero di offerte dalla Cina – ha affermato una fonte –. Inoltre, i compratori sono poco propensi ad ordinare materiale cinese vista l'incertezza riguardo al possibile taglio dei rimborsi dei dazi sulle esportazioni dal paese».

«I produttori indiani – ha aggiunto la fonte – stanno esaminando attentamente le opportunità di aumentare i volumi stanziati all'export ora che sono iniziate le prenotazioni per il prossimo anno fiscale e la domanda interna sta vedendo un plateau e rischia di indebolirsi. La carenza d'offerta e i prezzi elevati nell'UE rappresentano una buona opportunità per i venditori di consolidare la loro presenza nel Vecchio Continente».


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