Coils a caldo: esportatori indiani costretti a fare un passo indietro sugli aumenti

mercoledì, 24 agosto 2022 13:07:50 (GMT+3)   |   Calcutta
       

Gli esportatori indiani di coils laminati a caldo (HRC) hanno fallito nel tentativo di spingere i prezzi al rialzo e hanno fatto un passo indietro. Le condizioni delle destinazioni asiatiche e del Golfo sono ribassiste e sono in attesa di un miglioramento del sentiment di acquisto in seguito alle vacanze in Europa.

Il prezzo degli HRC provenienti dall’India è stato indicato tra i 575 e i 585 $/t FOB, contro i 580-590 $/t FOB di una settimana fa.

Alcune fonti di mercato hanno riferito che l’ultimo accordo è stato concluso da un’acciaieria integrata della regione orientale per un volume minimo a un acquirente degli Emirati Arabi Uniti a circa 580 $/t FOB (fino a 630 $/t CFR), mentre le offerte più alte della maggior parte delle altre acciaierie non hanno ricevuto risposta.

In Vietnam, il livello indicativo per i coils SAE1006 con aggiunta di boro provenienti dall’India è stato segnalato a 600 $/t CFR, pari a 570 $/t FOB. Secondo le fonti di mercato, però, si tratta del primo livello dei trader, mentre le acciaierie non hanno proposto offerte a causa della forte concorrenza o hanno indicato come prezzo minimo 610-620 $/t CFR, ovvero 580-590 $/t FOB. Gli acquirenti non sono interessati ad acquistare materiale dall’India a prezzi così alti, dato che ci sono opzioni taiwanesi a 595 $/t CFR.

«Gli acquirenti in Asia e nel Golfo cercano prezzi più bassi» ha dichiarato un esperto del settore siderurgico di una società di consulenza finanziaria di Mumbai, «aspettandosi di trarre vantaggio dal calo dei costi di produzione, come il carbone da coke e il minerale di ferro importati [visto a luglio]. I fornitori, d’altro canto, si limitano ad annullare gli aumenti di prezzo della settimana precedente, poiché le offerte ricevute dalla regione asiatica sono solo inferiori a 570 $/t FOB».

«La situazione non è del tutto negativa sul fronte delle esportazioni» ha affermato un funzionario di un’acciaieria privata. «Siamo ottimisti sul fatto che il governo possa ridurre la tassa sulle esportazioni del 15%, dato che i nostri colloqui con il Ministero delle Finanze sono stati molto positivi. Questo può coincidere con la ripresa degli acquisti dall’Ue, visto che la fine delle vacanze è vicina». Ha aggiunto: «Nel breve termine, potremo essere molto competitivi nelle vendite verso l’Europa ai prezzi attuali, non appena la tassa sulle esportazioni sarà ritirata».


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