Gli esportatori di bramme dei paesi CIS hanno abbassato i prezzi nella seconda metà di agosto, sulla scia del calo dei prezzi dei coils a caldo nei principali mercati di sbocco, degli alti tassi di nolo e del trend ribassista del rottame. Ciononostante, a causa di un incidente verificatosi presso lo stabilimento NLMK di Lipetsk a inizio agosto, la disponibilità di bramme sul mercato è rimasta limitata.
Attualmente i prezzi delle bramme CIS ammontano a 750-760 $/t FOB, contro i 765-780 $/t FOB registrati a metà agosto. Un carico di 15.000 tonnellate di ghisa proveniente dall'Ucraina è stato venduto in Italia al prezzo di 800 $/t CFR (con trasporto stimato in quasi 40 $/t).
I compratori dell'America Latina, nello specifico messicano, sono pronti ad acquistare. Alcuni player hanno stimato un prezzo massimo praticabile di 750 $/t FOB, pertanto a breve si dovrebbero registrare degli scambi.
In Turchia le attività sono ridotte al lumicino, principalmente a causa della forte differenza tra offerte e richieste di prezzo. Le acciaierie dei paesi CIS puntano a un livello di 780-800 $/t CFR, il produttore saudita Hadeed a 750 $/t CFR. Tuttavia, i compratori in generale chiedono prezzi non più alti di 730-745 $/t CFR. «Oggi è meglio comprare rottame piuttosto che bramme. Anche le billette sono da preferire nel caso in cui si abbia la possibilità di scegliere», ha commentato un produttore.
Il produttore russo NLMK, a causa dell'incidente, è stato praticamente assente ad agosto, mentre ha ordinato almeno due carichi di bramme dai suoi competitor russi e ucraini. Nel frattempo, ci si aspetta che Severstal sia un po' più attivo in termini di esportazioni a ottobre, vista la regolarità delle manutenzioni programmate presso entrambe le sue linee di laminazione a caldo. Il fornitore ha aperto le vendite al prezzo di 750 $/t FOB Mar Baltico.
Per quanto riguarda il Far East, non sono state registrate vendite di recente da parte della Russia. Il prezzo obiettivo ammonta a 800 $/t CFR, l'equivalente di circa 770 $/t FOB.