I produttori di bramme dei paesi CIS sono riusciti ad alzare ulteriormente i prezzi all'esportazione, sia nella regione del mar Nero/mar d'Azov sia nelle ultime vendite in Asia. Il trend rialzista è supportato principalmente dal clima positivo nel segmento dei lunghi nonché dalla carenza d'offerta.
L'ultima vendita in Turchia è stata chiusa a circa 710 $/t CFR per un lotto che sarà spedito ad aprile. Il prezzo è in rialzo di almeno 30 $/t rispetto a due settimane fa, quando le offerte dall'area CIS si attestavano a 680 $/t CFR e livelli leggermente inferiori. «I prezzi degli HRC in Turchia vanno dai 920 $/t ai 960 $/t franco produttore, perciò l'aumento dei prezzi delle bramme non deve sorprendere» ha commentato una fonte. Attualmente i prezzi praticabili nel caso delle bramme in partenza dalla regione del mar Nero ammontano a 670-680 $/t FOB. Questo livello è già stato raggiunto nella vendita di 70-80mila tonnellate in Italia a un prezzo attorno ai 700 $/t CFR.
Nel Far East, più precisamente nel Sud-est asiatico, una vendita di 40-45mila tonnellate di bramme russe è stata chiusa la scorsa settimana a 680 $/t CFR, prezzo in forte rialzo rispetto ai 655 $/t CFR registrati in precedenza in una vendita con destinazione Taiwan. Attualmente lo stesso fornitore non è più sul mercato vista la carenza di attività in Asia a causa delle lunghe festività. Tuttavia, prevede di tornare a breve con offerte pari e superiori ai 700 $/t CFR.