I prezzi dei coils laminati a caldo (HRC) restano forti nel mercato dell'UE, a fronte della scarsa disponibilità di materiale. I prezzi di transazione nell'ultima settimana sono aumentati di 10 €/t in corrispondenza dei massimi, attestandosi nel range tra i 710 e i 740 €/t franco produttore. «Sicuramente le ultime notizie riguardanti l'ex Ilva hanno contribuito a sostenere i prezzi», ha commentato una fonte riferendosi alla sentenza del TAR che ha disposto la chiusura entro metà aprile dell'area a caldo del siderurgico di Taranto. La maggior parte delle fonti ritiene che l'impianto non chiuderà ma che potrebbe non riuscire ad aumentare la produzione come da nuovo piano industriale, e che le consegne potrebbero subire rallentamenti. A livello europeo l'offerta resta ridotta e i compratori stanno facendo enorme fatica ad ottenere materiale. I produttori locali «nel migliore dei casi» stanno offrendo la produzione della fine del secondo trimestre. Intanto continuano a scarseggiare le offerte da paesi terzi, a causa sia della salvaguardia (che dovrebbe scadere a fine giugno) sia dei dazi antidumping in vigore. Ciononostante, il produttore russo Severstal è riuscito a vendere circa 50.000 tonnellate della sua produzione di aprile nell'UE a 765-770 $/t FOB. Nel frattempo, fonti hanno riferito che le offerte dall'India si attestano a 820-825 $/t CFR e che a questo livello di prezzo sono stati chiusi alcuni scambi. Ancora, l'Egitto offre HRC a 680-685 €/t CFR Italia con spedizione fine maggio/giugno. Infine, le offerte dalla Turchia equivalgono a circa 680 €/t CFR Italia per le spedizioni di maggio/giugno (dazio incluso), un livello di prezzo che un trader ha definito «conveniente».
Stefano Gennari