Nonostante l'avvicinarsi della fine del mese, gli aumenti di prezzo attesi per il periodo post vacanziero e post-ramadan non si sono ancora visti, soprattutto a causa della debolezza della domanda.
Inoltre è da segnalare che le decisioni delle banche centrali di proteggere le rispettive economie stanno avendo conseguenze un po' in tutti i settori. Ad esempio, nonostante la pressione americana per l'apprezzamento della moneta cinese, la Cina sta reagendo per proteggere l'economia locale.
Nel frattempo, dopo l'annuncio della Federal Reserve in merito alle nuove iniezioni di denaro liquido nel sistema USA, il cambio €/$ ha superato quota 1,33. In questo contesto i produttori turchi solitamente guadagnano competitività nei confronti dei concorrenti europei, ma la forza dei compratori nelle trattative commerciali sta sostanzialmente annullando anche questo effetto.
In Europa gli aumenti di prezzo visti a fine agosto per l'export di vergella sembrano avere perso vigore e questa settimana, ad esempio e nonostante non abbiano superato i 490-500 €/t CIF Turchia, non hanno riscontrato l'interesse dei compratori.
In Medio Oriente la maggior parte dei compratori sta riuscendo a soddisfare i propri bisogni approvvigionandosi da fonti interne mentre in Egitto al momento gli acquisti sono fermi in attesa di maggiore chiarezza dei prezzi.
Negli USA i compratori continuano ad esitare a tutti i livelli della filiera e si attendono ora le mosse dei produttori di finiti per capire meglio la situazione.