La situazione sul mercato italiano del tondo è rimasta la stessa di una settimana fa: grande calma in termini di domanda, con i produttori che chiedono un prezzo tra i 310 e i 320 €/t base partenza e i compratori che ancora hanno difficoltà ad accettare questi valori. «Non abbiamo mai spedito così tanto come in questo periodo dal nostro stabilimento, ma lo stiamo facendo a prezzi di 290-300 €/t – ha detto a SteelOrbis un produttore –. Abbiamo aumentato i prezzi per accelerare l'evasione degli ordini presi a prezzi inferiori e quello di 310-320 €/t è ancora un livello "virtuale"». La stessa fonte ha affermato che «questo è un mercato che non piace ai clienti e nemmeno ai loro clienti, che pertanto per il momento stanno comprando soltanto ciò di cui hanno strettamente bisogno». Secondo diverse fonti, i produttori hanno già preannunciato ulteriori rincari, in considerazione sia dell'arrivo della bella stagione sia del fatto che i prezzi della materia prima sono rimasti forti.
Sul fronte dell'export, nelle ultime settimane i produttori italiani sono riusciti a vendere soltanto piccoli volumi a prezzi di 530-540 €/t FOB via nave e di 310-320 €/t base partenza via camion. «Il prezzo nelle vendite via nave non è competitivo, ma non può essere molto diverso dal momento che i produttori turchi sono sul mercato con valori simili», ha spiegato un produttore, aggiungendo che in questa situazione «stiamo vendendo il minimo indispensabile».
Per quanto riguarda la vergella, i prezzi in Italia sono rimasti relativamente forti nell'ultimo mese. Le quotazioni della vergella da trafila (SAE1006) si attestano a 650-660 €/t reso, contro il livello di 640-670 €/t registrato trenta giorni fa. Una fonte ha affermato che l'obiettivo dei produttori è quello di aumentare i prezzi di 20 €/t nel breve termine, poiché la domanda è buona e l'offerta continua a scarseggiare a livello europeo.
Stefano Gennari