«La domanda c'è, manca il consumo apparente». Con queste parole uno degli operatori intervistati da SteelOrbis ha sintetizzato il motivo per cui i prezzi del tondo per cemento armato in Italia hanno faticato a crescere nelle ultime settimane. «Diversi produttori – ha spiegato – sono apparsi prudenti, ovvero poco convinti sugli aumenti di prezzo per via della sovraccapacità produttiva. Per questa ragione i compratori finora non hanno avuto fretta di rifornire i propri magazzini». Allo stesso tempo i prezzi del rottame sono aumentati, ma di poco. Le quotazioni del "tondino" hanno continuato a viaggiare tra i 140 e i 150 €/t base partenza nelle ultime due settimane, tuttavia i produttori italiani ora stanno offrendo materiale al prezzo di 160 €/t.
Nel frattempo per l'export il prezzo di riferimento nelle ultime settimane è stato 410 €/t FOB per le consegne di ottobre. Una fonte ha sottolineato che almeno un produttore non sta quotando al momento, mentre un altro è in ritardo sugli ordini assunti. In generale i produttori, ha continuato, «hanno venduto troppo a prezzi troppo bassi e ora non possono permettersi di fare altri errori. Di conseguenza, i prezzi continueranno a reggere nelle prossime settimane». A proposito di esportazioni, oggi ha fatto rumore la notizia del lancio in Canada di un'indagine antidumping sul tondo proveniente da sette paesi, tra cui l'Italia. «Dopo l'Algeria, la perdita del Canada come importante mercato di sbocco potrebbe rappresentare un altro duro colpo per alcuni produttori italiani» ha commentato un operatore. Secondo la stessa fonte, quest'anno dall'Italia sono state vendute nel paese nordamericano almeno 150mila tonnellate di tondo.
Stefano Gennari