Il mercato italiano del tondo non ha registrato cambiamenti significativi negli ultimi quindici giorni. Secondo quanto appreso da SteelOrbis, i produttori hanno alzato le offerte di circa 30-50 €/t la scorsa settimana, tuttavia i prezzi sono rimasti invariati in questa prima metà di aprile, dopo essere schizzati verso l'alto a marzo. Si parla ancora infatti di prezzi tra gli 880 e i 900 €/t base partenza. «Nel mercato domestico i cantieri sono in stallo», ha affermato un commerciante, mentre un'altra fonte ha sottolineato che finora le acciaierie sono state costrette a «chiudere ordini ai vecchi prezzi».
Il manager di un produttore nazionale ha ammesso che «i prezzi sono troppo alti, andrebbero abbassati per stimolare la domanda». Al tempo stesso però, «i costi di produzione restano elevati e le acciaierie non hanno intenzione di aggiungere materiale a magazzino; il rischio è troppo alto, superiore ai maggiori costi che derivano dal produrre a marcia ridotta».
Sul fronte dell'export, la stessa fonte ha riferito che di recente «sono stati fatti imbarchi a prezzi di 1.035-1.040 €/t FOB, per destinazioni nell'area del Mediterraneo. Non c'è la spinta di una quindicina di giorni fa, ma non possiamo lamentarci».
Riguardo alla vergella, il prezzo del materiale da trafila ammonta a circa 1.200 €/t reso cliente. Anche in questo caso, le acciaierie hanno continuato a produrre a ritmo ridotto a fronte degli elevati costi di produzione. La domanda allo stesso tempo è rimasta debole, anche a causa della pressione da parte di alcune offerte a basso costo da paesi terzi, come Egitto e India. «Si tratta di materiale che magari non è pronto subito e che potrebbe arrivare tra molto tempo, però intanto "fa rumore". I compratori ci pensano due volte prima di acquistare vergella sul mercato nazionale a prezzi di 200-300 €/t più alti», è stato il commento di un produttore.