Come in altri segmenti, anche in quello della vergella in Italia i prezzi sono cresciuti fortemente nelle ultime settimane, sulla scorta della bassa offerta, della forte domanda e del rincaro del rottame. I produttori, che a inizio mese si "accontentavano" di un prezzo attorno ai 690 €/t reso cliente, stanno puntando ora agli 800 €/t reso. Secondo quanto riferito dal manager di una trafileria nazionale, tuttavia, quello dei produttori resterebbe al momento soltanto «un tentativo» dal momento che le vendite sono state caratterizzate finora da prezzi più bassi, «tra i 730 e i 760 €/t su maggio». La stessa fonte ritiene che ci sia poco spazio per ulteriori rialzi: «Un carico di un nostro cliente costava mediamente 16-17mila euro a novembre, mentre con questo tentativo arriveremmo per ogni carico a 30mila euro. A un certo punto mancano liquidità, affidamenti, e il rischio è che il sistema collassi. Noi non compriamo al prezzo di 800 €/t». E ha azzardato una previsione: «Penso che i produttori tenteranno di alzare i prezzi nel corso di giugno e che qualche compratore, essendo rimasto senza materie prime, deciderà di andare all'acquisto con volumi importanti, di modo che l'aumento verrà recepito. Se, tuttavia, tutti i grossi player non dovessero esporsi in giugno, allora prevedo per luglio un ritracciamento del prezzo attorno ai 700-750 €/t. Credo che i prossimi 10-15 giorni possano essere decisivi».
Stefano Gennari