Com'era prevedibile, il recente calo dei prezzi del rottame USA con destinazione Turchia ha avuto le prime conseguenze sui prezzi delle billette. Complice anche l'inasprimento delle tensioni commerciali tra USA e Cina, le offerte di alcuni produttori dei paesi CIS sono scese a quota 390-395 $/t FOB. Un produttore sarebbe addirittura disposto ad accettare un prezzo pari a 380 $/t FOB mar d'Azov. Allo stesso tempo, tuttavia, altri produttori sono ancora restii a scendere al di sotto dei 400-405 $/t FOB per la produzione di settembre.
In generale i trader e gli utilizzatori finali non sono disposti ad acquistare a prezzi più alti di 380-385 $/t FOB. Ad ogni modo, non si stanno registrando scambi né sono in corso trattative. «Non ci sono compratori sul mercato questa settimana e il sentiment è estremamente negativo - ha commentato un venditore -. Di quanto scenderemo? Dipenderà dai prossimi movimenti del rottame e dall'offerta di billette disponibile sul mercato».
La domanda nell'area del Mediterraneo risulta bassa, con la Turchia che punta a pagare un prezzo non più alto di 400 $/t CFR. Le ultime vendite in Egitto si sono attestate a 415-417 $/t CFR, mentre non sono stati registrati ordini significativi da parte dell'Algeria. Nel Far East la situazione risulta più vivace, benché i prezzi si siano indeboliti di circa 5 $/t nell'ultima settimana. Il principale fornitore russo nel Far East ha venduto billette a un prezzo di 435 $/t CFR. Nel frattempo l'India resta aggressiva con prezzi pari a 425 $/t CFR nelle ultime transazioni. I carichi in partenza dal mar Nero sono caratterizzati da prezzi pari al massimo a 385 $/t FOB. Un altro problema è rappresentato dal fatto che gli scambi nei mercati asiatici stanno riguardando lotti di media entità, mentre le spedizioni dall'area del mar Nero e del mar d'Azov richiedono ordini pari ad almeno 40.000-50.000 tonnellate affinché le tariffe di nolo siano accessibili.