I prezzi delle billette originarie dei paesi CIS sono diminuiti di 8-10 $/t negli ultimi sette giorni e al momento si attestano generalmente a 370-375 $/t FOB. Questo movimento al ribasso è dovuto principalmente al forte calo registrato nei prezzi del rottame turco. Inoltre, la domanda nei principali mercati di destinazione non si è ripresa e molti fornitori non hanno concluso ordini per settembre. Negli ultimi sette giorni è stato venduto un carico di 10.000 tonnellate a 372 $/t FOB ad un cliente tunisino che precedentemente aveva acquistato a 378 $/t. Alcune piccole transazioni sono state effettuate con acquirenti egiziani ad un prezzo di 380-385 $/t FOB, ma a parte queste non ci sono state altre attività sul mercato.
Le principali acciaierie sono restie ad accettare le offerte e stanno continuando ad esercitare pressioni al ribasso sui prezzi. Secondo gli acquirenti turchi, il calo di 12 $/t del prezzo del rottame statunitense avrebbe spinto la quotazione delle billette ex-CIS a 360-365 $/t FOB. Inoltre, è previsto un’ulteriore diminuzione di 10 $/t del rottame.
Alcuni tra i maggiori esportatori di billette dai paesi CIS hanno dichiarato di non essere disposti ad offrire il prodotto a 370-380 $/t FOB e continuano ad insistere sui 380 $/t FOB e oltre. Il problema per loro sarà rappresentato dai volumi di produzione di settembre invenduti.
Sono state riportate offerte dal mar Nero a 420-425 $/t CFR nel sudest asiatico – che corrispondono a 375-385 $/t FOB – ma da parte di acquirenti di piccoli volumi e quindi senza sconti sui costi di trasporto. «Il mercato è in perdita continua – afferma un acquirente indonesiano –. Penso che attualmente sia possibile ricevere offerte di prezzo a 415 $/t CFR». L’ultimo ordine di billette russe proveniente dai porti dell’Estremo Oriente è stato concluso a 425 $/t CFR Filippine e secondo i trader le quotazioni sono già scese a 420 $/t CFR.