I prezzi delle billette provenienti dai paesi CIS sono diminuiti ulteriormente negli ultimi giorni sulla scia di un indebolimento della domanda nelle destinazioni chiave. Si attestano ora a 410 $/t FOB, contro i 415 $/t FOB rilevati in media alla fine della scorsa settimana. Tuttavia, la maggior parte delle richieste da parte dei trader non ha superato i 405 $/t FOB tenuto conto del sentiment ribassista che si registra attualmente sul mercato. Diverse acciaierie hanno confermato che il valore negoziabile difficilmente è più alto di 410 $/t.
La domanda degli utilizzatori finali nei paesi MENA non è stata sufficientemente alta da riuscire a sostenere i prezzi delle billette CIS. Le ultime (piccole) vendite verso la Turchia sono state caratterizzate da un prezzo di 425 $/t CFR, che si traduce in 410 $/t FOB. Per quanto riguarda il Nord Africa, sono rare le offerte in arrivo dalla Tunisia e dall'Algeria.
Al tempo stesso le acciaierie dei paesi CIS, vista l'incertezza che prevale sui mercati, non sono apparse particolarmente interessate ad offrire.
In Asia la Cina è ancora inattiva e, tenuto conto del recente calo dei prezzi delle billette, è difficile che si assista a una ripresa delle importazioni del semilavorato in tempi brevi. Nel Sud-est asiatico il valore di scambio delle billette di importazione si attestava a 450-455 $/t CFR la scorsa settimana, l'equivalente di circa 410 $/t FOB Mar Nero. Non sono stati confermati scambi di billette tra regione del Mar Nero e Asia di recente. Gli unici volumi scambiati nelle ultime settimane sono stati quelli provenienti dalla Russia orientale verso le Filippine. «Alcuni paesi asiatici stanno ancora acquistando, ma ovviamente la domanda non è più ai livelli di quando la Cina stava comprando» ha commentato una fonte.
Sia i trader sia gli utilizzatori finali si sono fatti più cauti anche per via del timore di nuovi lockdown in Europa per contenere la diffusione del coronavirus.