La World Steel Association (worldsteel) ha pubblicato un aggiornamento del suo "Short Range Outlook" per il 2022 e il 2023, prevedendo che la domanda di acciaio aumenterà dello 0,4% nel 2022 per raggiungere 1,84 miliardi di tonnellate. Nel 2023 dovrebbe crescere invece del 2,2%, per un totale di 1,88 miliardi di tonnellate. Nella precedente previsione, la domanda di acciaio era prevista in aumento del 2,2% nel 2022, fino a raggiungere 1,89 miliardi di tonnellate.
Worldsteel ha evidenziato che le prospettive sono altamente incerte per il 2022 e il 2023. L'aspettativa di una ripresa stabile dalla pandemia di Covid-19 è stata scossa dalla guerra in Ucraina e dall'aumento dell'inflazione.
Secondo quanto dichiarato dall'associazione, l'impatto della guerra varierà da una regione all'altra del mondo. Vi è un forte impatto sull'UEe a causa della sua dipendenza dall'energia russa e della sua vicinanza all'area del conflitto. L'impatto della guerra si farà sentire anche a livello globale per l'aumento dei prezzi dell'energia e delle materie prime, in particolare le materie prime per la produzione di acciaio, e le continue interruzioni della catena di approvvigionamento. Inoltre, la volatilità dei mercati finanziari e la maggiore incertezza indeboliranno gli investimenti.
Prendendo in considerazione le singole regioni, Worldsteel ha affermato che la domanda di acciaio in Cina nel 2022 rimarrà stabile poiché il governo sta cercando di aumentare gli investimenti nelle infrastrutture e di stabilizzare il mercato immobiliare. È probabile che gli stimoli introdotti nel 2022 sostengano una lieve crescita positiva della domanda di acciaio nel 2023. La domanda nelle economie in via di sviluppo, esclusa la Cina, è cresciuta del 10,7% nel 2021, mentre si prevede che registrerà un aumento dello 0,5% nel 2022 e del 4,5% nel 2023, poiché questi paesi continueranno ad affrontare le sfide dovute al peggioramento dell'ambiente esterno e della guerra. La domanda di acciaio nelle economie avanzate è influenzata dalla pressione inflazionistica e dal conflitto in corso e dunque si prevede che aumenterà solo dell'1,1% nel 2022 e del 2,4% nel 2023.
Per quanto riguarda i settori che utilizzano l'acciaio, gli investimenti relativi alla transizione energetica traineranno probabilmente la crescita del settore globale delle costrzioni negli anni a venire, sebbene lo stesso settore dovrà affrontare l'impatto dell'aumento dei costi e dei tassi di interesse. Per quanto riguarda l'industria automobilistica globale, è probabile che la guerra ritardi la risoluzione dei problemi della catena di approvvigionamento, soprattutto in Europa.