Vale, produttore brasiliano di minerale di ferro, ha annunciato i risultati operativi relativi all'ultimo trimestre e all'intero anno 2019. Nel quarto trimestre Vale ha prodotto 78,3 milioni di tonnellate di minerale di ferro, registrando una flessione del 9,6% rispetto al trimestre precedente e del 22,4% su base annua. Nell'intero 2019 la produzione di minerale di ferro è calata del 21,5% su base annua a 301,97 milioni di tonnellate.
Nell'ultimo trimestre del 2019, la produzione di pellet è ammontata a 9,42 milioni di tonnellate, in calo del 40,5% su base annua e del 15,4% rispetto al trimestre precedente. Anche nell'intero 2019 la produzione ha registrato un calo, pari al 24,4%, fermandosi a 41,79 milioni di tonnellate.
Secondo quanto comunicato dal produttore brasiliano, la combinazione tra l'interruzione operativa dovuta alla rottura della diga di Brumadinho, i conseguenti blocchi alle miniere di Vargem Grande, Fábrica, Brucutu, Timbopeba e Alegria e il forte maltempo del primo trimestre del 2019 hanno causato gravi conseguenze sulla produzione annua.
Nell'ultimo trimestre dell'anno, le vendite di minerale di ferro sono diminuite del 3,2% a 77,91 milioni di tonnellate, mentre nell'intero 2019 sono scese del 12,8% a 269,31 milioni di tonnellate, in entrambi i casi su base annua.
Secondo quanto dichiarato da Vale, per quanto riguarda il suo piano di ripresa dei circa 40 milioni di tonnellate annue di capacità bloccata, il produttore prevedere di riattivare 15 milioni di tonnellate nel 2020 e 25 milioni nel 2021. Inoltre, stanno proseguendo le discussioni con l'agenzia mineraria nazionale, la procura della repubblica del Minas Gerais e la società di revisione contabile esterna, riguardo ai controlli sui luoghi a rischio per la graduale ripresa dela produzione.
Si prevede che il progetto S11D contribuirà al volume di produzione del 2020 con 90 milioni di tonnellate di minerale di ferro di alta qualità a basso costo. Per quanto riguarda le miniere del Nord e dell'Est, Vale prevede di produrre circa 120 milioni di tonnellate nel 2020, grazie anche al potenziamento della sezione mineraria di Morro 1.