Il colosso minerario brasiliano Vale ha annunciato i risultati operativi registrati nel quarto trimestre dello scorso anno, durante il quale la produzione di minerale di ferro è stata pari a 101 milioni di tonnellate, dato in aumento dell'8,2% su base annua. Nello stesso periodo, la produzione di pellet da parte i Vale è ammontata a 15,8 milioni di tonnellate, crescendo del 22,6% rispetto allo stesso trimestre del 2017, principalmente grazie all'accelerazione degli impianti di pellet Tubarão I, Tubarão II e São Luis.
In tutto il 2018, Vale ha prodotto 384,64 milioni di tonnellate di minerale di ferro, registrando un aumento del 4,9%, mentre la sua produzione di pellet è aumentata del 9,9% a 55,3 milioni di tonnellate.
Tornando al quarto trimestre, la produzione di nichel da parte di Vale è diminuita del 17,9% su base annua a 64.000 tonnellate. Nel 2018, l'output di nichel è calato invece del 15,1% rispetto all'anno precedente, fermandosi a 244.600 tonnellate.
Secondo quanto dichiarato da Vale, dopo il disastro ambientale di Brumadinho la sua produzione annuale di minerale ferroso ha subito un impatto quantificato in 92,8 milioni di tonnellate, legato alla sospensione delle attività nei complessi di Feijão, Vargem Grande e Fábrica e nelle miniere di Brucutu, Timbopeba e Alegria. Il produttore stima inoltre una perdita annuale di produzione di pellet di 11 milioni di tonnellate, causata dal fermo degli impianti di pellettizzazione di Fabrica e Vargem Grande.