La Coalition of American Metal Manufacturers and Users (CAMMU), che rappresenta oltre 30.000 aziende e oltre 1 milione di lavoratori statunitensi, ha scritto al segretario al Commercio americano Gina Raimondo per chiedere la revoca dei dazi della Section 232 su acciaio e alluminio.
Le tariffe, sostiene l'associazione, hanno spostato il pregiudizio da un settore a segmenti molto più ampi dell'economia, poiché oltre 6,2 milioni di americani lavorano in settori che utilizzano l'acciaio, mentre l'industria siderurgica impiega direttamente soltanto 141.700 lavoratori. «I produttori statunitensi avrebbero beneficiato maggiormente di strategie di applicazione misurate e mirate che non danneggiassero la stragrande maggioranza del settore e dei suoi dipendenti», ha affermato la CAMMU.
La lettera riporta anche che la qualità dell'acciaio e la disponibilità di materiali speciali sono motivi di grande preoccupazione. Gli utilizzatori non possono procurarsi le materie prime necessarie negli Stati Uniti in quantità commerciali sufficienti e in qualità soddisfacente, pertanto devono fare affidamento sulle importazioni di acciaio e alluminio. I dazi tuttavia comportano costi, poiché molti partner commerciali hanno istituito dazi ritorsivi. In particolare, ha spiegato la CAMMU, le tariffe imposte da UE, Cina, Turchia, India e Russia in risposta alla Sezione 232 hanno colpito i prodotti americani per un valore di oltre 9 miliardi di dollari, per una tassa totale stimata di 2,11 miliardi di dollari; costi che vengono trasferiti direttamente ai produttori e ai consumatori americani.
La CAMMU ha anche affermato che il processo di esclusione dai dazi messo a punto dal Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti non è in grado di risolvere il danno economico causato agli utilizzatori. L'associazione ha spiegato che i ritardi nell'ottenere informazioni sulle eventuali esclusioni hanno causato problemi significativi agli utilizzatori statunitensi. Se questi infatti non sono in grado di determinare il prezzo e/o i tempi di consegna, i loro clienti potrebbero scegliere di acquistare il prodotto da un concorrente estero, che ha il vantaggio di accedere ai prezzi globali di acciaio e alluminio.
Già a febbraio, CAMMU aveva inviato una lettera al presidente degli Stati Uniti Joe Biden chiedendo l'immediata cessazione delle tariffe della Sezione 232.