La Coalition of American Metal Manufacturers and Users (CAMMU), che rappresenta oltre 30.000 società manifatturiere statunitensi e più di un milione di lavoratori americani, ha reso noto di aver inviato una lettera al presidente degli Stati Uniti Joe Biden nella quale chiedono l'immediata cessazione delle tariffe della Section 232. Queste furono istituite dal presidente Trump tre anni fa sulle importazioni di acciaio e alluminio. La CAMMU ha affermato che tali misure hanno danneggiato le industrie consumatrici e i piccoli produttori statunitensi e hanno contribuito all'attuale situazione di carenze nelle forniture di acciaio nonché ai prezzi elevati durante la pandemia di coronavirus.
Nella lettera si sottolinea sia il danneggiamento delle relazioni con i partner commerciali internazionali (che sono stati incitati a reagire con misure commerciali proprie) sia il fatto che il processo di esclusione dalle tariffe, da solo, non sarebbe in grado di far fronte alla volatilità dei prezzi che sta fortemente danneggiando gli utilizzatori di acciaio e alluminio.
Secondo la Coalition, i dazi hanno consentito ai produttori locali di aumentare i prezzi dei loro prodotti, di fatto applicando un'imposta aggiuntiva sulle importazioni concorrenti. Di conseguenza, i produttori che acquistano acciaio dai produttori nazionali non sono in grado di ottenerne i volumi necessari a causa della carenza di materiale; per chi è interessato ad acquistarlo all’estero, invece, i prezzi non sono competitivi.
«Chiediamo l'immediata rimozione delle tariffe della Section 232 sull'import di acciaio e alluminio e che ci si focalizi su un nuovo impegno coi nostri partner commerciali per fornire una risposta coordinata alla causa principale dell'eccesso di offerta globale di acciaio e alluminio: la sovraccapacità in Cina» si legge nella lettera inviata al presidente Biden.