La American Wire Producers Association (AWPA) ha annunciato l’avvio di una strategica mobilitazione di massa per scongiurare l’imposizione di tariffe e quote derivanti dall’indagine USA relativa alla Section 232. L’amministrazione Trump ha tempo fino all’11 aprile per prendere una decisione finale sulle opzioni proposte dal Dipartimento del Commercio statunitense la scorsa settimana, ma l’AWPA ha osservato che i membri del Congresso potrebbero essere in grado di influenzare la decisione di Trump discutendo con lui sui danni che tali tariffe infliggerebbero all'industria a valle del filo in acciaio.
In un rapporto diffuso mercoledì scorso, l’AWPA ha esortato i propri membri a contattare i rappresentanti congressuali e i senatori per chiedere loro di opporsi alle tariffe e quote sulle importazioni di acciaio, che l’AWPA ritiene non necessarie. Secondo i dati inclusi nel rapporto, l’industria siderurgica statunitense ha già utilizzato le leggi commerciali americane per prevenire il commercio sleale, con oltre 160 ordinanze di dazi antidumping e compensativi, e indagini su 25 categorie di prodotti siderurgici provenienti da 37 paesi.
Inoltre, l’AWPA ha dichiarato che l’industria statunitense del filo d’acciaio e dei trafilati dà lavoro a oltre un milione di posti di lavoro in più di 30.000 stabilimenti “che sono a rischio se le materie prime non saranno disponibili a livello globale”. L'industria siderurgica di base negli Stati Uniti rappresenta invece circa 82.000 posti di lavoro sparsi in 880 impianti, e le acciaierie americane non offrono numerose tipologie di prodotti di cui le società a valle hanno bisogno per i loro processi di produzione.
L’ultima volta che gli USA hanno introdotto tariffe globali per aiutare l’industria siderurgica – l’indagine relativa alla Section 201 del 2002 – gli Stati Uniti hanno perso 200.000 posti di lavoro, sottolinea il rapporto.
Altri rischi di cui si parla nel rapporto risiedono nell’impatto sulla sicurezza nazionale, in quanto le tariffe andrebbero a danneggiare la competitività americana e a limitare l’abilità dell’industria siderurgica domestica di creare prodotti ad alto valore aggiunto, molti dei quali utilizzati dall’esercito USA. Inoltre, le tariffe sull’acciaio potrebbero innescare ritorsioni su esportazioni statunitensi non correlate, come quelle dei prodotti agricoli, causando ulteriori disagi all’economia americana in generale.
Nel suo rapporto l’AWPA sostiene che l’industria siderurgica USA trarrà beneficio dalla riforma fiscale, dalla riforma normativa e da una nuova legge sulle infrastrutture, e che dunque "non ha bisogno di ulteriore supporto a scapito di altri posti di lavoro nel settore".
La scorsa settimana, in una lettera destinata al presidente da parte di 15 associazioni consociate che sarebbero influenzate dalle tariffe derivanti dall’indagine della Section 232, l’AWPA ha dichiarato che i produttori siderurgici statunitensi non vengono influenzati negativamente dalle importazioni come essi affermano. A dimostrazione di ciò, vi sarebbero i risultati netti positivi conseguiti da Nucor nel 2017, le spedizioni registrate da Steel Dynamics nello stesso anno, e risultati analoghi registrati da altre società. Dal momento che gli utili sono destinati ad aumentare dopo la recente riforma fiscale, “questo non è un settore che ha necessità di essere urgentemente protetto dalla minaccia delle importazioni”, si legge ancora nella lettera.
"Eventuali limitazioni alle importazioni di acciaio andrebbero a danneggiare tutti gli operatori della catena di fornitura", ha concluso l'AWPA.