Secondo quanto riportato da Bloomberg, l’amministrazione Trump ha pubblicato un progetto di legge per conferire al presidente statunitense pieni poteri sugli aumenti delle tariffe applicate ai singoli prodotti importati nel caso in cui i partner commerciali aumentino i dazi sulle importazioni.
Bloomberg sostiene che il disegno di legge, denominato “United States Reciprocal Trade Act”, consentirebbe a Trump di imporre dazi nel caso in cui determinasse che le barriere tariffarie o non tariffarie su un determinato prodotto sono superiori a quelle imposte dagli Stati Uniti. Il progetto di legge richiederebbe negoziazioni con altri paesi e una comunicazione al Congresso, ma i legislatori non avrebbero il potere di votare su nessuna decisione tariffaria.
Tuttavia, Bloomberg ha sottolineato che il progetto di legge costituirebbe una violazione alle regole del WTO. Nell'ambito della regola della “nazione più favorita” del WTO, i paesi non sono autorizzati a imporre unilateralmente tariffe su un prodotto proveniente da un singolo paese, salvo in determinate condizioni, come ad esempio in caso di dumping o di sovvenzioni illegali.
Difficilmente il disegno di legge andrà lontano. I democratici che controllano il congresso difficilmente lo supporteranno, e i membri del senato, controllato dai repubblicani, hanno dichiarato di non essere disposti a concedere a Trump un potere unilaterale ancora più ampio.
“Non gli assegneremo alcuna ulteriore autorità, abbiamo già delegato troppo”, ha riferito il senatore repubblicano Chuck Grassley ai media commentando l’articolo di Bloomberg.
L'articolo cita anche Jennifer Hillman, ex giudice del WTO, che ha affermato che il disegno di legge è particolarmente preoccupante, in quanto darebbe a Trump “una massiccia autorità per favorire i suoi amici e le sue industrie predilette, ignorando le altre”.