Thomas J. Gibson, presidente e amministratore delegato dell’American Iron and Steel Institute (AISI), ha diffuso un comunicato nel quale viene ribadito il supporto alle misure della Section 232 sull’acciaio e l'opposizione alla legislazione del Congresso introdotta la settimana scorsa, il cosiddetto “Bicameral Trade Authority Act of 2019”, che andrebbe a rimuovere prematuramente le tariffe.
Gibson ha dichiarato: “Le azioni commerciali dell'Amministrazione e le politiche di riforma fiscale e normativa, oltre al solido clima economico reso possibile da tali politiche, hanno consentito una ripresa dell'industria siderurgica americana dopo oltre un decennio di basse capacità di utilizzo e dopo utili inferiori causati da un ripetuto incremento delle importazioni, alimentate dalla sovraccapacità globale dell'acciaio”.
La capacità d’utilizzo delle acciaierie è salita oltre l’80% negli ultimi mesi, ha affermato Gibson, osservando che gli attuali tassi raggiungono livelli mai visti negli ultimi 10 anni. Il presidente dell’AISI ha poi aggiunto che alcuni stabilimenti chiusi stanno riprendendo le attività, gli impiegati licenziati stanno tornando al lavoro e le società stanno investendo in nuovi impianti di produzione siderurgica.
“Ma – ha avvertito Gibson – questi recenti passi avanti saranno annullati e la nostra industria dell’acciaio sarà di nuovo vittima di circostanze negative, se le tariffe verranno revocate anticipatamente. A livello globale permane un grosso problema di sovraccapacità. E la Cina, in particolare, sta producendo acciaio a livelli record, avendo superato nel 2018 i 900 milioni di tonnellate prodotte”.
Gibson ha dichiarato che l’eccesso di offerta “sfocerà nel nostro mercato se saranno rimosse le tariffe della Section 232, fondamentali per assicurare che l’acciaio rimanga un asset vitale della nostra sicurezza nazionale ed economica”.